I malware per il mining fruttano agli hacker 175 milioni di dollari in Monero

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Anche se il valore odierno dei Bitcoin e delle altre criptovalute è ben lontano dai fasti di un tempo e sta colando a picco, questo settore continua imperterrito ad attrarre hacker in grado di sfruttare i malware dedicati al mining: stando ad un nuovo report, pubblicato da Palo Alto Network, la criminalità in questo ambito è in continuo aumento.

Dallo studio emerge che la criptovaluta preferita dai malintenzionati è Monero, che da sola è stata il bersaglio di 531.663 malware; Josh Grunzweig, uno dei ricercatori di Palo Alto e responsabile del report, afferma che queste attività illecite hanno fruttato agli hacker circa 798613 Monero, che al cambio attuale equivalgono a 143.750.400 dollari. Dalla ricerca però rimarrebbero escluse tutte le altre attività, sempre legate al mining, che sfruttano JavaScript, e quelle che sfruttano diversi altri sistemi legati al web.

"Dopo aver indagato a fondo sugli otto migliori mining pool per quanto riguarda tutti i 2341 gli indirizzi, sono in grado di determinare con esattezza la cifra esatta di tutti i Monero che sono stati minati complessivamente. Restringendo il campo di ricerca ai mining pool ed escludendo le blockchain abbiamo escluso la "contaminazione" dei dati derivante dai possibili pagamenti derivanti da altre fonti" ci fa sapere Grunzweig.

Stando al ricercatore, sarebbero circa 175 i milioni di dollari guadagnati dagli hacker con i malware da mining, che rappresenterebbero circa il 5% di tutti i Monero in circolazione.

I malware per il mining fruttano agli hacker 175 milioni di dollari in Monero