I nuovi prezzi di Sky, Spotify in borsa, i processori dei futuri Mac. Le top news tech

INFORMAZIONI SCHEDA
di

Nel nostro primo appuntamento di Aprile, si rinnovano molti temi di cui avevamo discusso nelle scorse settimane. Si parte con il nuovo sistema di fatturazione di Sky, che ha ritoccato verso l'alto i prezzi degli abbonamenti mensili, senza dimenticare il debutto di Spotify in borsa ed il Datagate.

I nuovi prezzi di Sky
E' in vigore, dallo scorso 1 Aprile (il giorno di Pasqua) il nuovo sistema di fatturazione di Sky, che ora rilascerà le fatture su base mensile rispetto a prima. Come fatto dagli operatori telefonici, anche in questo caso non si registrano modifiche all'ammontare totale degli abbonamenti a livello annuale, mentre il costo dei pacchetti su base mensile hanno subito dei piccoli rincari:

  • Sky TV passa da 19,90 Euro ogni quattro settimane a 21,60 Euro al mese;
  • Sky Cinema passa da 15 Euro ogni quattro settimane a 15,20 Euro al mese;
  • Sky Sport oppure Sky Calcio passa da 14 Euro ogni quattro settimane a 15,20 Euro al mese;
  • Sky HD passa da 6 Euro ogni quattro settimane a 6,40 Euro al mese;
  • Sky Famiglia passa da 5 Euro ogni quattro settimane a 5,40 Euro al mese;
  • Sky Go Plus passa da 5 Euro ogni quattro settimane a 5,40 Euro al mese;
  • Sky Multiscreen, che include anche Sky Go Plus, passa da 15 Euro ogni quattro settimane a 16,20 Euro al mese;
  • Sky Q Plus, che include anche Sky HD, passa da 21 Euro ogni quattro settimane a 21,40 Euro al mese.

Spotify debutta in borsa
Nella giornata di ieri ha anche debuttato in borsa Spotify, con una delle IPO più attese dell'anno. Un debutto che è stato definito "positivo", e che assume una valenza ancora superiore se si conta che è avvenuto in un momento molto particolare per il mercato azionario delle società che operano nel settore tecnologico, dal momento che lo scandalo Datagate di Facebook ha fatto sprofondare in borsa tutti i titoli tech.
Spotify si è quotata sotto il simbolo "SPOT" con la quotazione diretta, per evitare volatilità e soprattutto speculazioni.

Apple abbandona i processori Intel nei Mac?
Ha avuto una risonanza importante a livello mondiale la notizia, che almeno al momento altro non è che un semplice rumor, riguardante il possibile abbandono dei processori Intel da parte di Apple nei prossimi modelli dei Mac, che renderebbe il colosso di Cupertino il primo produttore di computer al mondo a produrre e progettare le CPU da se, dal momento che Dell, HP, Lenovo ed Asustek si affidano ancora alla compagnia di Santa Clara.
L'annuncio ufficiale potrebbe arrivare nel corso della WWDC 2018 del prossimo mese di Giugno, nel coso del quale Apple dovrebbe introdurre iOS 12 e macOS 10.14, con tanto di ecosistema unico in grado di far funzionare una singola applicazione su entrambi gli OS.

La risposta di Mark Zuckerberg a Tim Cook
Si è fatta attendere qualche giorno, ma è arrivata la risposta di Mark Zuckerberg a Tim Cook sulla questione Datagate. Il capo di Facebook, pur affermando che ci vorranno degli anni per cambiare profondamente la piattaforma e risolvere i problemi di cui vi abbiamo parlato su queste pagine, ha respinto i commenti del CEO di Apple che si era scagliato contro le società come Facebook che si basano su un modello di business incentrato sulle pubblicità.
"La realtà dei fatti è che vogliamo creare un servizio che permetta alle persone di connettersi con altre. Ci sono molte persone che non possono permettersi di pagare. E quindi, come con molti media, avere una pubblicità è l'unico modello razionale in grado di supportare il nostro servizio per permetterci di raggiungere quante più persone possibile" è stata la risposta di Zuckerberg, secondo cui il fatto che Facebook fornisca un servizio gratuito non vuol dire che non si interessa della gente.