L'IA che prevede i crimini non verrà utilizzata in modo improprio, secondo il suo creatore

L'IA che prevede i crimini non verrà utilizzata in modo improprio, secondo il suo creatore
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In Cina e negli Stati Uniti è stato riferito che verrà testata un'intelligenza artificiale che sarà in grado di prevedere i crimini prima che vengano commessi. Potrebbe sembrare il prologo di un film distopico, ma la tecnologia è (purtroppo o per fortuna) reale e secondo il suo creatore non sarà utilizzata in mondo improprio.

Il tasso di successo dell'IA? Dell'80-90%. Come funziona questo software? Così come ha dichiarato l'inventore, il professor Ishanu Chattopadhyay, innanzitutto vengono presi i registri dei crimini commessi in una determinata città, che contengono informazioni sul "dove" e "quando" è avvenuto un atto illegale.

Successivamente i dati in questione vengono dati in pasto all'IA e la città viene divisa in blocchi di 90 metri quadrati. Qui il software combina i registri degli eventi con le aree per creare quella che i ricercatori chiamano "serie temporale". L'algoritmo utilizza quindi queste serie temporali per prevedere i crimini, soprattutto dove si verificano più spesso.

In sostanza, il modello è capace di dire che "probabilmente ci sarà una rapina a mano armata in questa specifica area e in questo specifico giorno", ma non chi la eseguirà. "La gente teme che venga utilizzato come strumento per mettere le persone in prigione prima che commettano crimini. Ciò non accadrà, poiché non ha alcuna capacità per farlo. Prevede solo un evento in un luogo particolare", ha affermato Chattopadhyay durante un'intervista a BBC Science Focus.

L'intelligenza artificiale in questione sembra essere più "etica" di quella utilizzata dalla Cina, che grazie alla telecamere delle città analizza tutti i precedenti delle persone e individua i soggetti più "pericolosi".