Identificato un nuovo possibile pianeta simile alla terra attorno a Gliese 832
Gli astrofisici della University of Texas Arlington (UTA) hanno recentemente annunciato la possibile scoperta di un nuovo pianeta simile alla terra che orbita attorno alla stella Gliese 832, una nana rossa a soli 16 anni luce dal sistema solare.
In passato era già stata annunciata la presenza di altri due pianeti attorno a questa stella, il gigante gassoso Gliese 832b nel 2008 e un altro poco più grande della terra, Gliese 832c, nel 2014. Poiché le orbite dei due pianeti sono molto distanti tra loro, il team di scienziati dell'UTA si è chiesto se per caso non fosse possibile la presenza di un terzo pianeta che orbiti fra questi due.
Con i dati raccolti dal sistema extra-solare è stato possibile condurre simulazioni che hanno confermato la possibilità dell'esistenza di un altro pianeta tra Gliese 832b e Gliese 832c, della grandezza tra 1 e 15 masse della terra avente un'orbita stabile. Oltre alla scoperta di un altro pianeta simile alla terra, un risultato sensazionale di questa ricerca è che grazie all'analisi della velocità radiale della stella, ovvero di come si sposta avanti e indietro influenzata dai pianeti che ospita, è stato possibile teorizzare la presenza di un esopianeta senza averlo osservato direttamente.
In realtà quello che si fa solitamente per identificare un esopianeta è analizzare se gli abbassamenti di luminosità di una stella sono periodici, in quanto un corpo simile alla terra bloccherebbe parte della sua energia ogni volta che si posiziona tra la terra e la stella stessa.
Per Alexander Weiss dell'UTA il risultato è incredibile: "dimostrare la possibile esistenza di un nuovo pianeta che orbita attorno ad una stella vicino al nostro sistema solare è una scoperta sensazionale. Sapere che l'orbita di questo ipotetico pianeta sarà stabile nella zona abitabile della nana rossa per più di 1 miliardo di anni è impressionante e dimostra le grandi capacità del nostro dipartimento di astrofisica a livello mondiale".
La stella continuerà ad essere studiata in futuro, possibilmente con mezzi più avanzati come i nuovi satelliti TESS e James Webb Telescope, previsti rispettivamente per metà 2018 e fine 2018: del primo vi abbiamo fornito tutti i dettagli nel nostro speciale dedicato, mentre del secondo ne parleremo presto. Rimanete sintonizzati su tech.everyeye e seguite la pagina spazio dal pulsante in copertina per ricevere le notifiche di tutte le news.
FONTE: universetoday
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