Il chip T2 dei nuovi MacBook Air impedisce alcune riparazioni di terze parti

Il chip T2 dei nuovi MacBook Air impedisce alcune riparazioni di terze parti
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Apple ha confermato a The Verge l'autenticità del documento interno trapelato lo scorso mese secondo cui il chip di sicurezza T2 presente, tra gli altri, negli ultimi MacBook Air e Mac Mini, impedirebbe alcune riparazioni di terze parti.

Nel documento di supporto, il colosso di Cupertino si soffermava sulla necessità d'utilizzo di un software proprietario AST 2 per finalizzare la riparazione. In caso contrario il Mac resterebbe in modalità "non operativo".

"Per i Mac con chip T2, il processo di riparazione non può essere completato per alcune sostituzioni di componenti fino a quando non è stata eseguita la suite di configurazione del sistema AST 2. La mancata esecuzione di questo software comporterà un sistema non operativo ed una riparazione incompleta" si leggeva nel documento, la cui autenticità è stata confermata da Apple a The Verge.

Un portavoce ha affermato che i nuovi Mac richiedono che il software venga eseguito dopo la riparazione di alcuni componenti, tra cui la scheda logica ed il sensore Touch ID. La società però non ha diffuso la lista completa delle componenti interessate, tanto meno ha confermato se si tratta di una nuova politica o di un'estensione di quella esistente dal lancio dell'iMac Pro dello scorso anno.

The Verge sottolinea che si tratta della prima volta che Apple ha riconosciuto l'uso dello strumento. Il chip T2 già nelle scorse settimane era finito al centro delle polemiche in quanto blocca anche l'avvio di Linux.