Il Governo blocca le rimodulazioni telefoniche con il DL Semplificazioni?
INFORMAZIONI SCHEDA
Il Decreto Semplificazioni ha cominciato da poco il suo iter legislativo al Senato, ed emergono già le prime indiscrezioni ed i primi emendamenti che, inevitabilmente, andranno a toccare anche gli utenti. In particolare, l'esecutivo mirerebbe a modificare alcune normative del Codice delle Comunicazioni Elettroniche.
L'obiettivo è tutelare in maniera importante i consumatori in termini di modifiche unilaterali dei contratti telefonici. La legge attuale infatti prevede che l'operatore possa modificare i contratti con un preavviso di 30 giorni all'utente, il quale dal suo canto può scegliere se accettarle o recedere gratuitamente.
Il senatore del Movimento 5 Stelle, Gabriele Lanzi, ha presentato un emendamento che prevede che le imprese abbiano “la facoltà di effettuare modifiche contrattuali trascorsi 6 mesi dalla stipula del contratto da parte del contraente”, una novità importante rispetto alle leggi attuali che non prevedono alcun limite di tempo.
Una proposta simile è arrivata anche da Gabriella Di Girolamo, sempre dei pentastellati, che vieta addirittura qualsiasi modifica unilaterale da parte degli operatori telefonici: "eventuali modifiche unilaterali sono da intendersi nulle e non comportano variazioni del contratto in essere. I prezzi e le tariffe indicati nel contratto possono essere modificati unicamente mediante la stipula di un nuovo contratto sopraggiunto il termine della durata del contratto vigente” si legge in uno stralcio dell'emendamento riportato dai colleghi di CorriereComunicazioni, secondo cui il testo prevede anche che "entro tre mesi dall’entrata in vigore della presente legge di conversione del presente decreto, le imprese che forniscono reti o servizi internet o di comunicazione elettronica hanno facoltà di apporre un termine ai contratti in essere”.
Fonti vicine agli operatori telefonici avrebbero espresso a CorriereComunicazioni già alcune preoccupazioni a riguardo, sottolineando che alcune modifiche sono messe in atto solo per migliorare l'esperienza utente. Gli operatori avrebbero anche fatto notare che, qualora le norme dovessero essere approvate, determinerebbero una violazione della normativa europea in termini di armonizzazione del servizio universale. Potrebbe quindi aprirsi un fronte di scontro tra Governo ed operatori telefonici.
FONTE: CorCom
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