Il keynote di Google all'I/O inizia con l'IA e l'impatto sulla medicina ed accessibilità

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Dopo aver brevemente scherzato sulle polemiche scatenate dalle emojicon errate, l'amministratore delegato di Google, Sundar Pichai, ha ufficialmente dato il via al keynote di apertura del Google I/O 2018, e l'ha fatto affrontando uno dei temi più scottanti ed importanti del momento: l'intelligenza artificiale.

Pichai si è soffermato su che impatto abbia avuto l'IA ed in generale la tecnologia sulla collettività. L'amministratore delegato del gigante di Mountain View si è soffermato sull'etica che c'è dietro l'intelligenza artificiale, sottolineato che la compagnia "sa che abbiamo davanti una strada da percorrere, e sappiamo che dobbiamo farlo con attenzione e responsabilità", prima di passare a discutere dell'impatto avuto dall'intelligenza artificiale su molti campi.

Ad esempio, nel settore della diagnostica, si sta tentando di utilizzare l'intelligenza artificiale per diagnosticare la retinopatia diabetica nei paesi in via di sviluppo, ma in futuro potrebbe anche essere in grado di prevedere rischi cardiovascolari senza effettuare esami invasivi.

Pichai ha sottolineato che l'IA può anche aiutare i medici a prevedere i così detti eventi medici, ovvero quando il paziente diventa molto malato e misure preventive possono salvargli la vita, ma è chiaro che trattandosi di una nuova tecnologia, che abbraccia la medicina, bisogna andarci con i piedi di piombo e l'IA deve essere utilizzata con parsimonia.

Il CEO ha anche discusso dell'applicazione del deep learning al codice Morse, ed ha mostrato un filmato in cui viene mostrata una persona disabile che, ovviamente, necessita di un dispositivo in grado di scrivere in codice Morse per comunicare. Su questi dispositivi ora può essere installare Gboard, la tastiera algoritmica dell'azienda che finalmente si apre ad un nuovo marcato e supporta il codice Morse, con tanto di previsioni e suggerimenti.