Il mantello della luna è scuro e non per lo più verde come quello terrestre
Circa 4 miliardi di anni fa un asteroide è entrato in collisione con la Luna, creando il bacino più largo e profondo che si conosca sul satellite: il bacino polo sud - Aitken. L'esplosione ha esposto il mantello lunare, ovvero tutta la parte del satellite al di sotto della crosta, disperdendo materiale nel lato più lontano della sua superficie.
Jay Melosh e il suo gruppo di ricercatori della Purdue university (West Lafayette, Indiana, U.S.A.) specializzati in ambito di scienza della terra, atmosferiche e planetarie, hanno effettuato uno studio sul materiale che è stato distribuito sulla Luna dopo l'impatto che ha creato il cratere Aitken. Per effettuare l'identificazione di questi minerali è stata sfruttata la luce del sole che si riflette sulla superficie lunare verso la terra. A seconda del materiale riflettente l'energie solare riflessa varia e questo ha permesso agli studiosi di capire di che tipo di minerali si tratta.
Briony Horgan, professore della Purdue university, ha affermato: "è estremamente importante analizzare la superficie lunare senza toccarla. Prima di inviare un Rover o una sonda spaziale è necessario effettuare una mappatura della superficie".
Per essere sicuri di guardare nel punto giusto della Luna, lì dove si trova il materiale del mantello disperso dal cratere Aitken, i ricercatori hanno simulato l'impatto dell'asteroide in 3 dimensioni. Il mantello terrestre è composto per lo più da un minerale silicatico chiamato olivina e generalmente il mondo scientifico assume che la luna e gli altri pianeti siano composti dallo stesso materiale sotto della loro crosta.
Gli scienziati si sarebbero aspettati di trovare olivina nei luoghi dove si è depositato il materiale dell'impatto, invece sono state identificate grandi quantità di ortopirosseni sia nelle highlands che nel cratere Aitken. Anche l'olivina è presente in quelle regioni, ma gli ortopirosseni sono il materiale dominante.
Questo implica che l'interno della luna non è per lo più verde (olivina) come la terra, ma assume una colorazione che tende più al nero. L'impatto della ricerca fa sì che il modello di formazione della luna debba essere ripensato Inoltre l'assunzione che il mantello di altri pianeti possa essere formato prevalentemente da olivina non è più così scontata come sembra.
Per altre ricerche sulla Luna vi rimandiamo allo studio sulla sua atmosfera passata.
FONTE: phys.org
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