Il New York Times contro Apple, servizio news? "Un pericolo come Netflix"

Il New York Times contro Apple, servizio news? 'Un pericolo come Netflix'
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Parole durissime da parte dell'Amministratore delegato del New York Times contro Apple. Il 25 Marzo Apple annuncerà il suo servizio di news in abbonamento, una formula flat per leggere i contenuti di diverse testate, per il prestigioso quotidiano americano creerà un danno per il giornalismo.

Come scrivevamo sul nostro speciale dedicato ad Apple News, Cupertino si prepara a lanciare il "Netflix del giornalismo" con una formula flat che includerà l'abbonamento a più testate. Rumor parlavano di un prezzo mensile di appena 10$ al mese, poco considerando che, prendendo proprio l'abbonamento al NYT, questo viene 15$, e se si prende il costo mensile delle testate italiane, vediamo che ad esempio Il Foglio si fa pagare 24,99€. Non l'unico approccio di Apple sul fronte informazione, ad ogni modo: pochi giorni fa anche la scesa in campo contro le fake news.

Nel corso di una intervista a Reuters Mark Thompson, CEO del gruppo del New York Times, ha spiegato di essere molto critico nei confronti dell'operazione di Apple. "Non siamo contenti dell'idea che il nostro giornalismo finisca mischiato con quello di chiunque altro", ha infatti detto. Inoltre Thompson dice che la sua testata è sempre stata molto cauta nel permettere che i suoi contenuti giornalistici potessero essere usufruiti attraverso canali diversi da quelli ufficiali.

Se di Netflix delle news bisogna parlare, allora forse è bene proprio vedere cosa ha fatto il servizio di Red Hasting all'industry, argomenta poi l'amministratore delegato. "Ci penserei due volte prima di dare tutto il mio catalogo a Netflix", ha detto. Thompson si chiede che senso abbia avuto aiutare Netflix a creare una base di abbonati così ampia da aver da una parte permesso all'azienda di avere 9 miliardi da spendere in contenuti originali, e dall'altra di crearsi sufficiente potere contrattuale per pagare sempre meno i contenuti delle terze parti.

E se questo deve succedere pure al giornalismo, evidentemente non sarà con la complicità del New York Times.