Il Papa contro la pedopornografia online: "fenomeno che va combattuto"

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Il fenomeno della pedopornografia è sempre stato a cuore di Papa Francesco, che ha cercato di fare il possibile per combatterla sin dai primi giorni del proprio pontificato.

Il Papa argentino, nel corso di un convegno in corso presso la Sala Clementina del Palazzo Apostolico, è tornato sulla questione della pedopornografia online, secondo cui bisogna guardarsi dalla “visione ideologica e mitica della rete come un posto in cui vige la libertà assoluta, senza limiti”, ed in cui gli algoritmi e filtri non possono fare abbastanza per combatterlo: “giustamente sono presenti fra voi anche rappresentanti di chi deve fare le leggi e di chi deve farle osservare a garanzia e tutela del bene comune e delle singole persone”, ha affermato Bergoglio, che ha rivolto un invito a politici, fedi religiose, multinazionali e forze di polizia a lavorare insieme per estirpare quello che è un problema serio della rete: “la protezione efficace della dignità dei minori nel mondo digitale, per avere sempre il diritto, il coraggio e la gioia di guardare negli occhi i bambini del mondo”.

Al congresso Child Dignity in the Digital World hanno partecipato anche rappresentanti dei giganti della Silicon Valley, tra cui Microsoft, Facebook e Google.

Padre Zollner ha spiegato che solo durante l’anno scorso, in Europa sono stati denunciati 57 casi di pedopornografia online, un numero presumibilmente inferiore rispetto ai dati reali, che potrebbero essere addirittura cinque volte superiore: “ogni giorno nel mondo vengono usati cinque bambini per produrre pedopornografia online” afferma lo stesso.

Francesco, però, non si è scagliato in toto contro il mondo del digitale, definito dallo stesso “il frutto di uno straordinario impegno della scienza e della tecnica, che ha trasformato in pochi decenni il nostro ambiente di vita e il nostro modo di comunicare e di vivere, e sta trasformando in un certo senso il nostro stesso modo di pensare e di essere, influendo in profondità sulla percezione delle nostre possibilità e della nostra identità”. Da ciò però derivano grandi opportunità ed altrettanto gravi problemi: “giustamente ci domandiamo se siamo capaci di guidare i processi che noi stessi abbiamo messo in moto, se non ci stanno sfuggendo di mano, se stiamo facendo abbastanza per tenerli sotto controllo. È questa la grande domanda esistenziale dell’umanità di oggi di fronte a diversi aspetti della crisi globale, che è insieme ambientale, sociale, economica, politica, morale e spirituale. Sappiamo che oggi i minori sono più di un quarto degli oltre tre miliardi di utilizzatori di internet, e questo vuol dire che oltre 800 milioni di minori navigano nella rete. Sappiamo che nella sola India nell’arco di due anni oltre 500 milioni di persone avranno accesso alla rete, e la metà di esse saranno minori. Che cosa trovano nella rete? E come sono considerati da chi, in diversi modi, ha potere sulla rete?”, è l’appello del Papa, secondo cui “dobbiamo avere gli occhi aperti e non nasconderci una verità che è spiacevole e non vorremmo vedere. Del resto, non abbiamo forse capito abbastanza in questi anni che nascondere la realtà degli abusi sessuali è un errore gravissimo e fonte di tanti mali?”.

Sulla libertà d’espressione, Francesco non pone limiti, ma ha sottolineato che siamo arrivati ad un punto in cui bisogna porsi il problema del controllo della rete, per evitare fenomeni come l’hate speech ad esempio.