Il punto sulla tecnologia dei superconduttori al CERN di Ginevra

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Il CERN in collaborazione con l'università di Ginevra e l'EPFL ha organizzato una conferenza sulla tecnologia dei superconduttori ospitando più di 1000 scienziati e ingegneri da tutto il mondo per condividere tutte le nuove scoperte o applicazioni.

Il fatto che la conferenza venga organizzata al CERN non è un caso: l'acceleratore LHC è l'esempio dell'applicazione più grande al mondo dei superconduttori, con i suoi 23 chilometri di magneti superconduttori attorno alla sua circonferenza totale di 27 chilometri.

Si raggiunge il fenomeno della superconduttività portando determinati materiali ad una temperatura così bassa che le loro particelle hanno poca energia (ovvero si oscillano poco) e quindi non sono più un ostacolo per la corrente che deve scorrere. Quel che succede è che non c'è più una resistenza del materiale nell'impedire alla corrente di fluire, dunque quest'ultima risulta estremamente più intensa e non scalda il superconduttore.

Un'interessante applicazione è una bobina fatta di materiale superconduttore che produce un campo magnetico più intenso di una costruita con un semplice conduttore. Nell'acceleratore di particelle LHC si usano le bobine di superconduttore per indurre campi elettromagnetici intensi che accelerano le particelle al suo interno. Il processo di accelerazione di particelle serve ai fisici per identificare altri particelle: se siete curiosi di capire cosa fanno al CERN e come gli scienziati sperano di trovare la materia oscura o altre particelle vi rimandiamo al nostro speciale.