Il Regno Unito accusa Facebook: "privacy violata volutamente"

Il Regno Unito accusa Facebook: 'privacy violata volutamente'
di

In attesa delle possibili sanzioni dagli Stati Uniti, per Facebook piovono accuse anche dal Regno Unito. Il Parlamento Britannico ha infatti presentato un documento fiume, di oltre 100 pagine, in cui si scaglia duramente contro il colosso di Mark Zuckerberg.

I parlamentari che hanno firmato il documento sostengono che Facebook abbia violato volutamente la privacy degli utenti. Le accuse sono state mosse a seguito di una lunga revisione dei documenti privati di Facebook, tra cui email interne, nelle mani del Parlamento per fare lumi sulle vicende controverse che hanno interessato il sito negli ultimi anni, tra cui ovviamente figura anche lo scandalo Cambridge Analytica che sicuramente è il più controverso.

Il Comitato Digitale, Cultura, Media e Sport, che ha firmato il rapporto, ha chiesto al legislatore l'introduzione di un codice etico, per evitare che i colossi della Silicon Valley possano affermare che "non hanno alcuna responsabilità nel regolare il contenuto dei loro siti".

Secondo quanto raccolto dai colleghi di Sky TG24, nel rapporto si legge che "ad aziende come Facebook non dovrebbe essere consentito di comportarsi come ‘gangster digitali’ nel mondo online, considerandosi al di sopra e al di fuori delle leggi”. Il Comitato boccia anche tutte le dichiarazioni giunte in precedenza da Zuckerberg, ed accusa il social network di aver adottato una politica "opaca" in termini di trattamento dei dati personali. "Il trasferimento di dati in cambio di denaro è il modello di business su cui si basa Facebook", si legge nel rapporto, secondo cui le fughe di dati come quella della società di Londra Cambridge Analytica sarebbero volontarie ed avrebbero lo scopo di generare ritorni economici.

Westminster muove anche l'accusa di violazione delle leggi anticoncorrenziali, e proprio per tale ragione invita il Governo ad aprire un'indagine per capire se la compagnia di Menlo Park sta "usando in maniera scorretta la propria posizione dominante sul mercato dei social media per stabilire chi deve avere successo o fallire". Per i legislatori è arrivato il momento di regolare questi colossi, che non possono più nascondersi "dietro la pretesa di essere semplicemente una piattaforma".

Zuckerberg viene accusato di aver presentato volutamente testimoni poco informati, ma avrebbe anche espresso "disprezzo sia nei confronti del Parlamento che dell’intero Regno Unito”.