Il supervulcano dei Campi Flegrei potrebbe eruttare prima del previsto

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Il supervulcano dei Campi Flegrei sarebbe più vicino alla sue eruzione di quanto si possa pensare, secondo i ricercatori della University College London e dell'osservatorio vesuviano. L'allarme non vuole essere riferito ad una minaccia imminente, quanto al raggiungimento della fase critica prima del previsto.

Un supervulcano (noto anche come grande caldera) è un'ampia conca di varie decine di chilometri, dunque non una struttura vulcanica visibile. Quello dei Campi Flegrei a nord-ovest della città di Napoli è uno dei più famosi al mondo, con circa 15 Km di estensione. Non è da confondere con una caldera vulcanica, di dimensioni minori e normalmente associata allo sprofondamento di un precedente edificio vulcanico. La caratteristica delle grandi caldere è un'attività vulcanica di tipo secondario, come geyser e sorgenti termali.

Secondo Christopher Kilburn, Direttore della UCL (University College London) Hazard Centre, le continue agitazioni dei Campi Flegrei aumentano la possibilità che si verifichi un'eruzione vulcanica, dunque si giungerebbe più rapidamente al punto critico. Le autorità dovrebbero dunque prepararsi a questa evenienza, in quanto l'eruzione potrebbe risultare devastante per le città di Napoli e Pozzuoli.

L'INGV (istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) precisa che "la ricerca ha una valenza essenzialmente scientifica, priva al momento di immediate implicazioni in merito agli aspetti di protezione civile" e rileva che il livello di allerta nei Campi Flegrei resta giallo (dunque di attenzione), così come lo è dal dicembre 2012.

Per sette decadi i Campi Flegrei sono stati senza riposo, con piccoli terremoti negli anni 1950, 1970 e 1980. Nel 1950 il porto di Pozzuoli si è alzato di ben 4 metri dopo un trend di continuo sprofondamento, a causa del movimento del magma al di sotto della superficie. L'ultima eruzione dei Campi Flegrei è del 1538, dopo circa 100 anni di attività.

In futuro sarà necessario tenere d'occhio la deformazione delle conche e l'attività sismica nella zona, perché più il terreno subisce un allungamento, più è probabile la fuoriuscita di magma dal suolo a causa di una sua rottura. Negli ultimi 10 anni è stato registrato un'innalzamento del suolo di circa 30 centimetri, segno che probabilmente un laghetto di magma si è formato sotto di esso.

Chiaramente non c'è alcuna certezza su quando potrebbe o meno avvenire l'eruzione, in quanto le conclusioni si basano sui precedenti comportamenti dei supervulcani come El Hierro delle isole Canarie o Soufrière Hills delle isole caraibiche, che nel 1997 uccise 19 persone. Un'altra recente attività di un supervulcano è quella di Eyjafjallajökull nel ghiacciaio dell'Islanda, che dopo la sua eruzione emise nubi di cenere così grandi da causare lo stop di tutti i voli transatlantici.

Se siete curiosi di vedere degli scatti ad un passo dal cratere di un vulcano vi rimandiamo alla news in questo link.