Il Vaticano ospiterà il primo Hackathon della sua storia

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La Chiesa Cattolica, sull'onda di quanto affermato più volte dal Pontefice, Papa Francesco, diventa sempre più moderna e si apre alle nuove tecnologie. A tal proposito, direttamente dal Vaticano ci giunge notizia che da oggi, 8 Marzo, fino all'11 del mese, si terrà Vhack, il primo hackathon della storia del piccolo stato.

L'evento riunirà 120 studenti, che lavoreranno su un totale di 36 ore allo scopo di trovare soluzioni tecnologiche su tre temi molto cari alla Chiesa Cattolica: inclusione sociale, dialogo interreligioso e l'assistenza dei migranti e rifugiati.

L'idea risale allo scorso anno, ed è da imputare a Jakub Florkiewicz, uno studente della Harvard Business School, che ha incontrato il fondatore di Optic, il reverendo Eric Salobir. Optic è infatti il primo think tank sulla tecnologia del Vaticano.
All'incontro ha partecipato anche monsignor Lucio Ruiz, della Segreteria della Comunicazione del Vaticano.

Salobir ha contribuito già in passato all'organizzazione di alcuni hackathon, a Parigi e San Francisco, ma ha evidenziato come il Vaticano ne avesse bisogno, soprattutto alla luce della profonda modernizzazione e trasformazione che è iniziata con l'elezione di Papa Francesco, anche in termini di utilizzo di tecnologie e media digitali.

Poichè le applicazioni possono avere degli impatti molto profondi sulla società, gli organizzatori dell'hackathon si concentreranno sulla sollecitazione di partecipanti provenienti dal mondo accademico, ma il messaggio è chiaro: "la chiave di questo evento è la collaborazione" sostengono gli organizzatori.