Il video dell'attentato di Christchurch visto 200 volte durante la diretta su Facebook

Il video dell'attentato di Christchurch visto 200 volte durante la diretta su Facebook
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Nuovo aggiornamento da parte di Facebook sul caso relativo all'attentato di Christchurch, che è stato trasmesso in diretta sul social network dall'attentatore. Il colosso di Mark Zuckerberg ha diramato un nuovo comunicato per fare il punto sulla situazione.

Di seguito i dati diffusi da Facebook:

  • Il video in diretta è stato visto meno di 200 volte durante la trasmissione. Nessun utente l'ha segnalato durante la live. Prima di essere tolto dai moderatori, il filmato pubblicato dall'attentatore è stato visto 4000 volte;
  • La prima segnalazione degli utenti è arrivata 29 minuti dopo l'inizio del video e 12 minuti dopo la fine della trasmissione;
  • Prima di essere avvisati del video, un utente di 8chan ha pubblicato un link ad una copia del video sul sito di condivisione file;
  • Entrambe le sparatorie sono state etichettate come attacco terroristico. Ciò vuol dire che coloro che elogiano e supportano le azioni violano gli standard e possono essere bannati da Facebook;
  • Facebook ha rimosso l'account del sospetto, anche da Instagram, e sta eliminando qualsiasi account fake che viene creato;
  • E' stato rimosso il video originale da Facebook Live e cancellato le ricondivisioni ed i re-upload;
  • Alcune varianti come le registrazioni dello schermo sono risultate più difficili da rilevare, ecco perchè Facebook ha potenziato il sistema di rilevamento includendo anche l'uso della tecnologia audio;
  • Nelle prime 24 ore sono stati rimossi 1,5 milioni di video dell'attacco a livello mondiale. Più di 1,2 milioni di tale numero sono stati bloccati durante l'upload e per questo non sono mai stati visti sui servizi;
  • Le organizzazioni del Global Internet Forum to Counter Terrorism (GIFCT) si stanno coordinando attivamente sin dall'inizio dell'attacco. Facebook ha condiviso con esse più di 800 video relativi all'attacco tramite il database interno, insieme ad URL e post;
  • Sono stati identificati contenuti offensivi su altri siti di social media per valutare se e in che modo il contenuto potrebbe migrare su Facebook.

Il sito si dice anche "scioccato e rattristato da questa tragedia" e si è impegnato a lavorare con i leader della Nuova Zelanda ed altri Governi per contribuire a "contrastare l'incitamento all'odio e la minaccia terroristica". Il pool di esperti e moderatori è al lavoro 24/7.