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Unreal Engine 5.2: una bomba procedurale e fotorealistica

A pochi mesi dalla segnalazione di Iliad al Giurì da parte di WindTre, la società di Benedetto Levi viene nuovamente bacchettata dall’Istituto di Autodisciplina pubblicitaria. Oggetto del contendere è uno spot ed alcune affissioni segnalate da Vodafone e WindTre.
Le parti esaminate dal Giurì sono “9 MILIONI di persone hanno già scelto Iliad. E tu? FIDATI DI CHI CE L’HA”, “PRIMO OPERATORE mobile in Italia per qualità/prezzo”, “assistenza di qualità in meno di 25 secondi”, “fra di voi sembrava diverso, ma alla fine ti ha RACCONTATO SOLO PALLE”.
Ad Iliad è stata ordinata la cessazione di tali pratiche pubblicitarie e nel dispositivo, in cui viene contestato l’articolo 2 in materia di comunicazione commerciale ingannevole e l’articolo 12 in materia di denigrazione, si legge che “Il Giurì, esaminati gli atti e sentite le parti, dichiara che i primi tre messaggi esaminati sono in contrasto con l’art. 2 C.A. e quello veicolato attraverso la pagina Facebook è in contrasto con l’art. 14 dello stesso C.A. e pertanto ne ordina la cessazione.”
Non è ancora disponibile la sentenza integrale, ma solo il dispositivo. Probabilmente quindi bisognerà attendere ancora qualche giorno per tutti i dettagli del caso.
In una risposta inviata a MondoMobileWeb, un rappresentante di Iliad ha dichiarato che “più di quattro anni di attività dimostrano che per iliad la trasparenza e l’attenzione all’utente sono un fatto, non un claim pubblicitario: lo certificano vari istituti terzi, ma soprattutto lo certifica la fiducia che ci viene accordata da un numero sempre crescente di utenti. Siamo sorpresi che la contestazione arrivi da operatori la cui storia è ricca di contestazioni e condanne per comportamenti che sicuramente non vanno nella direzione della trasparenza e della tutela dell’utente”.
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