In Gran Bretagna un'IA ha battuto i medici a diagnosticare alcune malattie

In Gran Bretagna un'IA ha battuto i medici a diagnosticare alcune malattie
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L'intelligenza artificiale continua a stupire. Come riportato oggi da alcuni dei quotidiani più popolari ed affidabili del settore, infatti, in Gran Bretagna un chatbot si sarebbe rivelato essere molto più preciso e veloce a diagnosticare alcune malattie rispetto ai medici.

La notizia, annunciata da Babylon, ovvero la startup inglese che ha sviluppato l'IA in grado di diagnosticare le malattie in base alle risposte date dagli utenti, ha rapidamente fatto il giro del mondo, scatenando reazioni però contrastanti da parte di medici e professionisti, oltre che ovviamente dei detrattori della tecnologia.

L'algoritmo, comunque, utilizza la forma del chatbot, come quelli che abbiamo visto all'opera su Facebook Messenger di recente. Una volta posta una serie di domande, l'IA è in grado di fornire una o più diagnosi, con tanto di percentuale di probabilità a fianco.

I test sono stati effettuati dal Royal College of General Practitioners, l'equivalente dell'ordine dei medici italiano, ed hanno riportato un punteggio di accuratezza dell'81 per cento, contro una media del 72 per cento dei medici umani.

In un altro test, invece, il chatbot è stato messo a confronto con sette medici, a cui è stato chiesto di effettuare una diagnosi basandosi su un set di cento sintomi. Babylon ha riportato un'accuratezza dell'80 per cento, mentre gli umani una percentuale tra il 64 e 94 per cento.

Nel corso del congresso a cui è stata mostrata l'app, però, l'ordine dei medici ha posto l'accento su un aspetto: "ciò che fa un medico umano non lo può fare un'applicazione, anche se riesce a superare i test. La risposta a uno scenario clinico non è sempre netto".

Di risposta è arrivata la dichiarazione del CEO di Babylon, Ali Parsa, il quale ha affermato che "siamo pienamente coscienti del fatto che un'intelligenza artificiale non può esaminare un paziente da sola. Ecco perchè per noi altro non è che una spalla del medico, che può aiutarlo ma non sostituirlo".