Le indagini sul grave incidente dell'osservatorio di Arecibo continuano
L’incidente del telescopio di Arecibo avvenuto il 10 agosto è ancora avvolto dal mistero, ma sembra che di recente sia stata istituita una commissione apposita per effettuare una vera e propria “investigazione forense”.
L’incidente di circa un mese fa ha lasciato basiti i membri della comunità scientifica, che ancora oggi son increduli e perplessi su come un cavo di tale spessore – e per di più in acciaio – abbia potuto spezzarsi e precipitare sulla cupola sottostante. L’osservatorio di Arecibo utile nella ricerca di asteroidi, ma anche uno dei tasselli fondamentali della ricerca SETI, ha subìto un duro colpo e da allora non è stato possibile intervenire sul danno.
L'elettronica della struttura per fortuna è rimasta intatta, permettendo ad alcune attività di proseguire senza intoppi ma, anche così, Arecibo funziona a rilento, e gli enti scientifici incaricati del suo uso e della sua manutenzione non vedono l’ora di farlo tornare a pieno regime. A tal fine son state create diverse “task force” che possano indagare sull’accaduto, ma che ancor di più decretino se il sito è abbastanza sicuro per iniziare le dovute riparazioni o se c’è pericolo di un ulteriore cedimento.
Son stati messi insieme oltre 40 esperti della fabbricazione e installazione di cavi sospesi che possano in particolare analizzare i problemi del cavo incriminato; inoltr,e vi sono ispezioni giornaliere in ogni angolo della struttura per garantirne la sicurezza; anche il Centro di Ingegneria e sicurezza della NASA e il Kennedy Space Center, congiunti con la società Pfeifer, stanno assistendo nella revisione della struttura.
Non è ancora possibile decretare una causa certa perché la fonte di dati utili per tale risposta risiede nel cavo di alluminio che ha ceduto e nei suoi pezzi sparsi sul fondo dei pannelli. Ma i resti così utili per le indagini sono ancora off-limits, almeno fin a quando la struttura non sarà dichiarata al 100% fuori pericolo.
"Sappiamo che il processo sta richiedendo molto tempo e siamo ansiosi di iniziare le riparazioni", ha dichiarato il direttore dell'osservatorio Francisco Cordova “prima che possano rimuovere i pezzi rotti e mettersi al lavoro, dobbiamo assicurarci che sia sicuro mettere del personale sul telescopio”.
FONTE: SPACE.COM
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