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Il governo indiano sembra essere prossimo a vietare buona parte delle criptovalute private con una nuova legge sulla regolamentazione finanziaria. Si tratta di una delle varie offensive condotte dal governo, dopo il primo segnale dello scorso aprile. L’obiettivo è chiaro: ridurre riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo.
Come ripreso da Euronews, la classe dirigente indiana è al lavoro sul disegno di legge "Criptovalute e regolamento della valuta digitale ufficiale", il quale servirà a creare un quadro per una valuta ufficiale emessa dalla Reserve Bank of India. Per facilitare la sua diffusione, dunque, si punterebbe al divieto di quasi tutte le criptovalute private. Allo stato attuale non è chiara l’effettiva natura del disegno di legge, ma a inizio 2021 il governo valutò attentamente l’idea di criminalizzare il possesso, l'emissione, l'estrazione, il commercio e il trasferimento di criptovalute.
Il primo ministro indiano Narendra Modi ha affermato che l’India sarà solo la prima nazione democratica a lavorare per garantire che “le criptovalute non finiscano in mani sbagliate”. La sua speranza è che anche le altre nazioni democratiche restanti contribuiscano in questo intento.
Come specificato in apertura, secondo Modi ci sono notevoli preoccupazioni riguardo il mercato crypto non regolamentato, possibile percorso per riciclare denaro sporco e finanziare i terroristi. Aprire la strada alla valuta digitale della banca centrale, in maniera all’Euro digitale in fase di sviluppo nel Vecchio Continente, necessita di un intervento deciso contro le più grandi criptovalute sul mercato.
Brutte notizie quindi per gli investitori del paese, ma anche globali, che si aggiungono alla richiesta della Svezia di vietare il mining per riuscire a rispettare gli impegni climatici assunti con l'Accordo del Clima di Parigi.
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