India banna altre 118 app cinesi tra cui PUBG Mobile: sono pericolose per il Paese

India banna altre 118 app cinesi tra cui PUBG Mobile: sono pericolose per il Paese
di

Dopo i primi ban di fine giugno che hanno colpito TikTok, WeChat e altre 59 app cinesi, il Ministero dell’Elettronica e delle Tecnologie indiano ha bannato altre 118 applicazioni poiché sarebbero “pregiudizievoli alla sovranità e integrità del Paese”.

Nella lunga lista di app figurano giochi come PUBG Mobile, Rise of Kingdoms, Mobile Legends, Arena of Valor e Chess Rush ma anche altre app tra cui Baidu, CamCard e AliPay. A causare questo ban molto probabilmente sono state anche le recenti tensioni nella regione asiatica dell’Aksai Chin situata nel Kashmir, oggetto di dispute tra i due paesi sin dal 1962, oltre alle ragioni già citate in occasione del primo ordine varato in India.

Altri analisti indiani però credono che il ban di videogiochi come PUBG Mobile sia causato dal fatto che creano dipendenza tra i giovani. Addirittura, sarebbero state segnalate alcune morti proprio a causa di questo problema; il governo indiano nei documenti ufficiali ha però dichiarato che il divieto è legato alla sicurezza e alla difesa dello Stato. Il ban coprirà soltanto i nuovi download e chi attualmente ha l’app installata nel proprio smartphone la potrà tenere.

Provvedimenti simili li ha presi da tempo l’amministrazione Trump, ormai intenzionata a colpire ogni azienda del mondo tech cinese con restrizioni sempre più dure. TikTok e WeChat sono i bersagli principali, ma l’utenza asiatica è già pronta ad abbandonare i dispositivi americani (specialmente gli iPhone) se in essi dovesse mancare l’applicazione di messaggistica di proprietà di Tencent.