Individuati due titanici buchi neri supermassicci in rotta di collisione

Individuati due titanici buchi neri supermassicci in rotta di collisione
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La massa di ogni buco nero è più di 800 milioni di volte quella del nostro Sole. Man mano che i due si avvicineranno gradualmente in una spirale mortale, cominceranno a inviare onde gravitazionali che si incresperanno nello spazio-tempo.

"I binari supermassicci dei buchi neri producono le onde gravitazionali più forti dell'universo", spiega la co-scopritrice Chiara Mingarelli, ricercatrice presso il Center for Computational Astrophysics di New York. Le onde gravitazionali delle coppie supermassicce dei buchi neri "sono un milione di volte più forti di quelle rilevate da LIGO".

I due buchi neri supermassicci distano circa 2.5 miliardi di anni luce dalla Terra. Ciò vuol dire che noi stiamo vedendo un'immagine di quello che successe 2.5 miliardi di anni fa, che è la stessa quantità di tempo che i buchi neri impiegano per iniziare a produrre potenti onde gravitazionali, stimano gli astronomi.

Rilevare lo sfondo dell'onda gravitazionale della coppia aiuterà a risolvere alcune delle più grandi incognite in astronomia: come la frequenza con cui le galassie si fondono e se i buchi neri supermassicci si uniscano realmente o si "blocchino" in un valzer quasi infinito l'uno intorno all'altro.

Alcuni studi teorici suggeriscono che i buchi neri, quando stanno per unirsi, si fermino a circa 1 parsec (3.2 anni luce) di distanza. Questo rallentamento dura indefinitamente ed è noto come "il problema dell'ultimo parsec". Solo i gruppi molto rari di tre o più buchi neri supermassicci possono fondersi.

Gli astronomi non possono semplicemente cercare coppie di buchi neri, visto che alla distanza di 1 parsec questi titani cosmici sarebbero troppo vicini per poterli distinguere. Se il problema dell'ultimo parsec non esiste, gli astronomi si aspettano che l'Universo venga riempito dalle onde gravitazionali della fusione dei due buchi neri supermassicci.

Goulding, Greene e gli altri astronomi osservatori della squadra hanno rilevato i due titani con il telescopio spaziale Hubble. La galassia che ospita la coppia supermassiccia "è fondamentalmente la galassia più luminosa dell'Universo", afferma Goulding.