Individuati nuovi esopianeti che potrebbero ospitare la vita

Individuati nuovi esopianeti che potrebbero ospitare la vita
INFORMAZIONI SCHEDA
di

Un team di ricercatori di vari stati europei e del Cile sono in procinto di rendere ufficiale, sul sito della Royal Astronomical Society, un interessante studio che potrebbe svelare l’esistenza di esopianeti abitabili intorno ad una stella distante dalla Terra “solo” 17,5 anni luce.

La bozza del loro articolo può essere trovata sul sito di prestampa arXiv e svela già succosi dettagli.

La stella intorno alla quale sarebbero situati questi pianeti è Gliese 1061 (GJ1061), un corpo celeste a bassa massa, di ridotte dimensioni e con temperature molto più fredde del nostro Sole.

Ricerche precedenti suggerivano che, a causa della sua temperatura e caratteristiche, non fosse possibile che gli eventuali pianeti intorno a GJ1061 fossero abitabili ma i nuovi studi sembrano dimostrare il contrario.

Lo studio in questione si è concentrato sul suo percorso orbitale e quindi sul Metodo della Velocità Radiale per rilevare la presenza di pianeti intorno ad essa.

Questo metodo si sofferma sulle piccole oscillazioni orbitali del corpo celeste durante il percorso e consente, così, di studiarne la gravità planetaria.

Precedentemente, il Metodo della Velocità Radiale era usato solo per individuare grandi pianeti ma, con il progredire della scienza e della tecnica, si è ora in grado di individuare anche pianeti di dimensioni più ridotte.

Il team, dunque, riferisce di aver individuato ben tre pianeti e forse un quarto che ruotano intorno alla stella. Sono tutti più grandi della Terra e con orbite molto vicine ad essa (la rivoluzione dei pianeti sembra essere di pochi giorni).

La loro attenzione si è concentrata, però, su quello che hanno chiamato Pianeta D che compie una rivoluzione di 13 giorni, un tempo ed una distanza tali che lo inserirebbero nella fascia più idonea ad ospitare la vita.

L’incognita è proprio GJ1061, però, in quanto le stelle nane tendono ad essere molto instabili e lo stesso Pianeta D potrebbe essere stato oggetto di esplosioni e radiazioni per milioni di anni e, quindi, ciò potrebbe escluderlo dal ventaglio degli esopianeti abitabili.

Non possiamo far altro che attendere nuovi sviluppi a riguardo.