Inizia male il 2018 di Spotify: citata in giudizio per 1,6 miliardi di Dollari

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Non inizia nel migliore dei modi il 2018 di Spotify, la piattaforma di streaming nordeuropea che a giudicare dai rumor emersi negli scorsi mesi, proprio nell'anno appena iniziato dovrebbe debuttare in borsa.

La società, infatti, è stata citata in giudizio con l'accusa di aver pubblicato sul proprio catalogo migliaia di canzoni di artisti del calibro di Tom Pretty, Neil Young ed i Doors.

Wixen Music Publishing, il licenziatario delle tracce, ha presentato la denuncia la settimana scorsa presso una Corte Federale della California, sostenendo che Spotify starebbe utilizzando le proprie canzoni senza alcuna licenza ufficiale, ed ha chiesto un risarcimento danni da 1,6 miliardi di Dollari.

"Prima del lancio, Spotify ha raggiunto accordi con le principali etichette discografiche al fine di ottenere i diritti d'autore necessari per effettuare lo streaming delle canzoni, offrendo alle case più importanti, una quota di partecipazione" si legge nella denuncia di Wixen, in cui gli avvocati sostengono anche che "Spotify ha costruito un business da diversi miliardi di Dollari sulle spalle dei cantautori ed artisti presenti sulla piattaforma, in molti casi senza aver ottenuto le licenze e senza pagare".

Oltre al risarcimento economico, infatti, Wixen ha chiesto un'ingiunzione che blocchi completamente l'utilizzo delle sue proprietà sulla piattaforma di streaming.

Almeno al momento, da parte della compagnia svedese non è arrivato alcun commento ufficiale, anche di fronte ad una richiesta arrivata da CNET.