L'INPE ha rilasciato i dati degli incendi in Amazzonia e non sono per nulla rassicuranti

L'INPE ha rilasciato i dati degli incendi in Amazzonia e non sono per nulla rassicuranti
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Durante l'anno ormai passato da poco siamo stati testimoni di diversi incendi che hanno sconvolto l'opinione pubblica per la loro devastazione. Così come l'Australia, fino a poco tempo fa al centro del "mirino" c'era l'Amazzonia. Recentemente, è arrivato il verdetto dell'INPE (National Institute for Space Research) e non è per nulla buono.

Lo scorso anno, la foresta pluviale amazzonica ha subito il più alto tasso di deforestazione degli ultimi dieci anni e il numero di incendi è aumentato del 30% rispetto al 2018. I nuovi dati provenienti dall'INPE mostrano che ci sono stati 89.178 incendi in Amazzonia lo scorso anno. In confronto, nel 2018 ci sono stati 68.345 incendi. Il 2017 è stato ancora peggio del 2019 con oltre 107.000 incendi, ma la quantità totale di terra disboscata è stata inferiore.

Quasi 8.800 chilometri quadrati di foresta sono stati persi solo nel 2019. Gran parte della distruzione si è concentrata sullo stato brasiliano di Pará, che si trova nel mezzo dell'epicentro della deforestazione in Amazzonia. I tassi di deforestazione e il numero di incendi devono diminuire ogni anno se vogliamo salvare la foresta pluviale e ridurre le emissioni di gas serra.

Perdere il territorio non significa solo perdere una preziosa quantità di risorse. Oltre ad essere la casa di diverse tribù e moltissimi animali unici, la foresta pluviale amazzonica è anche una preziosa risorsa contro il cambiamento climatico, visto la sua capacità di immagazzinare carbonio. Da questo fronte, i ricercatori avvisano che la foresta potrebbe non essere in grado di adattarsi abbastanza velocemente alle condizioni mutevoli del clima.

Ogni volta che un albero brucia, ci avviciniamo sempre di più ad un punto di non ritorno.