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Come un fulmine a ciel sereno, Apple ha bloccato le pubblicità su Twitter nelle scorse ore, quando delle inserzioni antisemite hanno iniziato a circolare sul social network. Dopo che l'accaduto ha attirato pesanti critiche persino dalla Casa Bianca, sembra che il fuggi-fuggi degli inserzionisti di Twitter sia ricominciato. Ed Elon Musk non l'ha presa affatto bene.
Come riporta X News Daily, Comcast e NBC Universal hanno bloccato le inserzioni su Twitter-X. In un report separato, la stessa testata ha affermato che anche IBM ha fermato tutte le sue pubblicità sulla piattaforma di Elon Musk, seguendo l'esempio di Apple. Con ogni probabilità, la decisione delle tre aziende non ha nulla a che fare con le recenti e controverse dichiarazioni di Elon Musk, accusato al contempo di essere antisemita ed eccessivamente filo-israeliano, ma riguarda proprio la gestione delle pubblicità del suo social network.
La "bomba", infatti, è scoppiata quando alcune aziende - tra cui Apple - hanno ritirato le proprie pubblicità dopo aver scoperto che l'algoritmo di X le aveva posizionate accanto a delle inserzioni antisemite, dando l'illusione che il colosso di Cupertino e le altre compagnie coinvolte sostenessero tali rivendicazioni. NBC, Comcast e IBM avrebbero dunque "congelato" le loro pubblicità in via precauzionale, per evitare uno scivolone di immagine.
Sfortunatamente, questi eventi potrebbero innescare una dura crisi economica per Twitter-X: negli scorsi mesi, infatti, Twitter aveva riconquistato molti inserzionisti con una politica aggressiva di offerta degli spazi pubblicitari, con il fine di riguadagnare la fiducia di quelle aziende che avevano lasciato la piattaforma dopo la nomina a CEO di Elon Musk.
E proprio Elon Musk non si è tirato indietro dal commentare il fuggi-fuggi dei partner di X degli ultimi giorni: Come spiega WCCFTech, il tycoon ha definito gli ex-inserzionsti come degli "oppressori della libertà di parola", aggiungendo che nella giornata di lunedì X Corp presenterà una causa legale contro l'Anti-Defamation League americana (ADL) - una delle realtà più attive nella tutela delle comunità ebree negli USA - per aver "distrutto metà del valore di X" incoraggiando gli inserzionisti a bloccare le loro pubblicità sulla piattaforma.
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