Intel, il CEO Pat Gelsinger è sicuro: la crisi globale di chip finirà nel 2023

Intel, il CEO Pat Gelsinger è sicuro: la crisi globale di chip finirà nel 2023
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Dopo il suo tour in Europa per nuovi investimenti su impianti produttori di semiconduttori, il CEO di Intel Pat Gelsinger ha voluto ribadire la sua posizione in merito alla carenza globale di chip alla luce delle ultime novità del mercato. Secondo lui, la crisi nel settore tech non si fermerà al 2022 ma, anzi, si estenderà fino al 2023.

Come ripreso da TechRadar, Gelsinger ha affermato quanto segue durante l’annuncio relativo ai guadagni di Intel nel corso del secondo trimestre 2021: “Anche se mi aspetto che la carenza si abbassi nella seconda metà [del 2021], ci vorranno ancora uno o pure due anni prima che il settore sia in grado di soddisfare completamente la domanda”. In altre parole, l’amministratore delegato del colosso statunitense intende che l’offerta da parte dei produttori non riuscirà a soddisfare la domanda globale fino al 2023; non una “crisi totale”, quindi, ma certamente una situazione tutt’altro che positiva.

A causare ulteriori ritardi sembrerebbe essere l’attuale siccità in Taiwan, la quale ha costretto il paese a deviare l'approvvigionamento idrico da diverse aree industriali, tra cui un centro di produzione di semiconduttori, a zone che necessitavano immediatamente delle risorse idriche. La crisi del silicio, quindi, tra aumento della domande e chiusura degli impianti vede ulteriori problemi a causa del cambiamento climatico, per una reazione a catena che limita notevolmente i margini di azioni delle società.

Nello stesso contesto, inoltre, Pat Gelsinger ha affermato che la nuova strategia IDM 2.0 annunciata a inizio 2021, pensata per investire miliardi di dollari nell’aggiornamento e nella creazione di fabbriche di chip negli Stati Uniti e in Europa, sta aiutando Intel ad aumentare la produzione di semiconduttori. Il vero “colpaccio” dovrebbe essere, però, l’acquisizione di GlobalFoundries: al momento le trattative sembrerebbero in corso, ma ancora non ci sono state conferme da ambo le parti.