Intel, il futuro è a 64-bit: supporto esclusivo con l'architettura X86S

Intel, il futuro è a 64-bit: supporto esclusivo con l'architettura X86S
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Seguendo la strada tracciata in qualche modo da Google, con il supporto esclusivo alle app a 64-bit su Pixel 7 nel 2022, anche Intel si prepara a un futuro che dica addio a ciò che rimane del supporto legacy.

Se il software già da tempo ha abbandonato il supporto ai 32-bit, ivi incluso Windows 11, l'hardware non è ancora sullo stesso binario. L'architettura x86, infatti, continua a offrire il supporto ai 32-bit e ai 16-bit e sarà responsabilità di quello che l'azienda chiama "x86S" quella di rimuovere definitivamente tale supporto, guardando con ferma convinzione a un futuro a 64-bit, ritenendo evidentemente non più necessario il supporto alle modalità più datate.

Questo, in futuro, dovrebbe garantire prestazioni generalmente migliorate e l'eliminazione di passaggi legacy non più necessari in fase di boot e di avvio del sistema operativo.

In particolare, Intel spiega che con un'architettura a supporto esclusivo ci saranno vantaggi come l'eliminazione di passaggi ormai obsoleti tra cui ring 1 e ring 2, del supporto all'instradamento a 16-bit, del supporto all'accesso ring 3 sugli I/O e di alcuni bit inutilizzati dall'OS.

A ogni modo, il supporto legacy potrebbe non essere rimosso del tutto poiché, grazie alla virtualizzazione, potrebbe essere possibile continuare a garantire la retrocompatibilità con software più datati.

Ricordiamo che il team blu in queste settimane è in una fase di grande rinnovamento, che di recente ha portato anche al rebranding dei processori Intel Core.