Intel: la patch per Spectre causa problemi anche ai nuovi processori

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Intel ha rivelato che anche le CPU più recenti risentono di problemi causati dalle patch rilasciate per tappare le falle Meltdown e Spectre. Il produttore di chip, in precedenza aveva affermato che i problemi riguardavano solo i sistemi basati sui processori Broadwell ed Hashwell.

A quanto pare però non era così, perchè l'azienda ha riscontrato un comportamento simile anche sulle piattaforme basate sui processori Skylake e Kaby Lake, che sono più recenti rispetto ad Haswell e Broadwell.

Lo stesso riguarderebbe anche i sistemi basati su Ivy Bridge e Sandy Bridge, che sarebbero suscettibili al bug. Il Vice Presidente di Intel, Navin Shenoy, però, ha fatto chiarezza sulla questione, affermando che gli ingegneri sono ormai prossimi ad identificare la causa del problema, ed "in parallelo, metteremo nelle mani dei produttori una versione beta del microcodice in vista della convalida della prossima settimana".

Shenoy ha anche annunciato la pubblicazione di alcuni benchmark riguardanti l'impatto che le patch potrebbero avere sui server e data center, nell'ambito della nuova strategia societaria annunciata al CES dall'amministratore delegato e che punta su una maggiore trasparenza da questo fronte.

I test effettuati sui server a seguito dell'installazione della patch non sembrano aver influenzato l'efficienza energetica degli stessi, ed inoltre non sono nemmeno stati rilevati rallentamenti durante l'esecuzione di applicazioni aziendali basate su Java. Tuttavia, gli stessi hanno registrato un impatto minimo (si parla di 2-4 per cento) in alcuni casi.

La compagnia di Santa Clara, inoltre, ha sottolineato che in fase di lettura di dati, la CPU è stata utilizzata al 100 per cento della propria potenza, senza registrare però alcun calo alle prestazioni. Discorso diverso per la fase di scrittura, in cui è stato rilevato un crollo del 18 per cento.

Intel ha anche affermato di essere al lavoro con partner e clienti per diminuire quanto più possibile i rallentamenti e l'impatto delle patch sulle prestazioni. Tra le opzioni al vaglio figura Reptonline, una tecnica creata da un ingegnere Google e che sarebbe stata utilizzata dal motore di ricerca per proteggere i propri sistemi dalla seconda variante di Spectre senza registrare alcun rallentamento.