Intelligenza artificiale, anche l'Italia si muove. L'AGCM punta a strategia centralizzata

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Mentre oltreoceano la CIA punta a sostituire le spie con l'intelligenza artificiale, anche l'Italia inizia a muoversi da questo fronte. E lo fa con Antonio Nicita, il Commissario dell'AGCM che è intervenuto oggi a Bruxelles all’IIC Telecommunications and Media Forum sull’impatto dell’Intelligenza artificiale.

Nicita ha chiesto a gran voce una strategia italiana "per la governance dell'intelligenza artificiale", ritenuta dallo stesso un passo fondamentale per "uno sviluppo concorrenziale del settore digitale, un uso trasparente e consapevole dei dati personali e un pluralismo 2.0 contro la manipolazione e la disinformazione on-line”.

Commenti che arrivano a qualche giorno di distanza dall'annuncio dell'a strategia europea sull'IA, che secondo Nicita diventa vana se i singoli Stati membri non individuano delle priorità nazionali per il governo dell'intelligenza artificiale. L'italiano ha sottolineato come si debba "partire da settori strategici quali la salute, l’informazione, i trasporti e le politiche pubbliche in genere”.

Nicita è anche intervenuto sul tema della raccolta dei dati, ma anche sull'impatto che hanno sulla concorrenza ed il pluralismo delle metriche con le quali lavorano gli algoritmi delle aziende digitali. A tal proposito, il Commissario ha annunciato che l'Autorità da lui diretta ha messo in atto diverse iniziative: "Agcom sta affrontando il tema dell’impatto della relazione tra Big Data, algoritmi e dominanza delle piattaforme digitali” ha affermato, sottolineando come le diverse metriche caratterizzano i vari modelli d'IA “siano al centro del dibattito dell’evoluzione dei modelli e delle competenze della regolazione nel mondo digitale”.

Secondo Nicita, alla luce degli ultimi sviluppi è necessario studiare "l’impatto degli algoritmi e delle metriche di machine learning sulle modalità in cui le informazioni sono originate, comunicate e selezionate on-line sui motori di ricerca e sui social network”.

L'intervento si è concluso con l'annuncio che “l’Autorità sta registrando importanti forme di collaborazione con operatori quali Google e Facebook nella discussione delle sfide di regolazione e di autoregolazione generate dall’intelligenza artificiale, ma restano le assenze importanti dei giganti dei Big Data al tavolo tecnico Agcom, quali Twitter. In questo l’autoregolazione mostra i suoi limiti”.