L'interazione tra cristalli temporali ha dato risultati straordinari

L'interazione tra cristalli temporali ha dato risultati straordinari
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Un team della Lancaster University, nel Regno Unito, ha osservato come l'interazione tra cristalli temporali porti ad uno scambio di particelle e questo potrebbe essere il più grande passo in avanti per l'informatica quantistica.

Nel 2012 il premio nobel per la fisica Frank Wilczek aveva teorizzato l'esistenza dei cristalli temporali; solo nel 2017 furono esposte le prime vere osservazioni dei cristalli e vennero pubblicate nell'importante rivista Nature.

Questi cristalli possiedono una peculiare struttura della materia che si ripete nel tempo, ovvero cambia con il passare del tempo ma ritorna sempre alla forma iniziale alla fine del suddetto periodo. Non necessitano di input esterni per cambiare la propria struttura, anzi, grazie all'oscillazione costante dei propri atomi riescono a cambiare naturalmente stato e ritornare al punto di partenza in assoluta autonomia.

Il team di Lancaster ha scoperto nei cristalli temporali quello che viene chiamata la giunzione Josephson, ovvero l'unione che avviene tra due metalli in particolari condizioni di lavoro. Infatti i cristalli temporali se immersi in un superfluido - uno stato della materia molto particolare che esclude la viscosità e la presenza di entropia ma viene caratterizzato al contrario dall'infinita conducibilità termica del fluido - riescono a scambiare tra di loro le particelle.

Questa scoperta potrebbe far progredire ulteriormente la scienza dietro i computer quantistici.