Le interazione tra individui alla base delle prime scoperte tecnologiche della preistoria

Le interazione tra individui alla base delle prime scoperte tecnologiche della preistoria
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Un nuovo studio tenta di svelare come le conoscenze venivano scambiate e, in qualche modo, migliorate quando gli esseri umani erano divisi in semplici e relativamente piccole tribù di cacciatori e raccoglitori.

Ciò che contraddistingue gli esseri umani dalle altre specie che vivono sul nostro pianeta è la capacità di studiare il mondo che ci circonda e modificarlo per renderlo più consono alle nostre esigenze. Tuttavia, per far questo, è indispensabile condividere sapere e cultura, creare delle interazioni e degli scambi di informazioni che ci aiutano a comprendere sempre meglio ed in maniera più approfondita il mondo che ci circonda. Se al giorno d’oggi condividere il sapere con internet è facile e veloce, in passato era molto più difficile. Già solo poche decine di anni fa, senza internet, lo scambio di conoscenze era molto più lento e lo era ancora di più, per esempio, durante il medioevo.

Tuttavia, un gruppo di scienziati ha voluto capire come la caratteristica forse più importante dell’uomo, quella di immagazzinare e condividere la cultura, si sia sviluppata quando l’essere umano era un semplice cacciatore-raccoglitore nomade, durante la preistoria. Per capire come avveniva lo scambio di informazioni agli albori della storia della specie umana, alcuni scienziati dell’Università di Zurigo e dell’Università dell’Europa centrale di Budapest hanno osservato e raccolto dati su una popolazione contemporanea di cacciatori e raccoglitori: il popolo degli Agta. Questo popolo che vive nelle Filippine è formato da piccoli gruppi familiari, i quali sono tra di loro legati da vincoli di amicizia.

Questi gruppi si incontrano spesso tra di loro per formare relazioni sociali più solide e scambiarsi informazioni. Nelle zone dove vivono costoro sono stati posizionati 53 dispositivi di localizzazione con i quali gli scienziati potevano documentare il numero di interazioni sociali che i vari gruppi avevano tra di loro. Per scoprire come le informazioni e le scoperte venivano scambiate tra di loro, gli scienziati hanno dato alle varie famiglie un certo numero di piante medicinali che, se accoppiate, guarivano da determinati piccoli disturbi diversi.

Usando le osservazioni registrate in questo modo, gli scienziati hanno sviluppato un modello per analizzare come avveniva lo scambio delle conoscenze e tutte le combinazioni che i prescelti per lo studio attuavano con le piante medicinali. Questa interazione e scambio tra piccoli gruppi, ci dicono gli esperti, è stata probabilmente la base con cui i nostri antenati sono riusciti a prosperare ed a costruire una prima, iniziale rivoluzione culturale e tecnologica. I tempi per arrivare ad una conoscenza certa e unitaria sono ovviamente lunghi perché le interazioni e gli scambi avvengono solamente quando due individui si incontrano.