Le interfacce cervello-computer potrebbero creare una singolarità tecnologica

Le interfacce cervello-computer potrebbero creare una singolarità tecnologica
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In un nuovo e interessante articolo pubblicato sulla rivista The Conversation, due filosofi hanno parlato delle interfacce uomo-computer, un po' come quello che vuole fare Neuralink di Elon Musk, che potrebbero rivelarsi molto pericolose e potremmo raggiungere quella che è nota come "singolarità".

No, non è quella che si trova all'interno di un buco nero, ma il punto dove la differenza tra uomo e macchina inizia a farsi "obsoleta". Questo momento teorico "segnerebbe l'alba della nostra inseparabilità dalle macchine", ha scritto la coppia. "Da quel momento in poi, non potremo vivere senza di loro senza cessare di funzionare come esseri umani."

Gli impianti computer cervello (chiamati BCI per semplificare) "sono un inizio naturale della singolarità agli occhi di molti futuristi", hanno scritto, "perché fondono mente e macchina in un modo che nessun'altra tecnologia può finora." Per quanto questo tipo di progresso tecnologico sia importante da una prospettiva medica, potrebbe anche essere il primo passo per il raggiungimento della singolarità tecnologica.

"Questo non implica necessariamente che le macchine diventeranno 'senzienti' o ci controlleranno", ci tengono a sottolineare i filosofi nel loro documento. "Ma l'integrazione stessa, e la nostra conseguente dipendenza da essa, potrebbe cambiarci irrevocabilmente." Insomma, questa è sicuramente una delle maggiori preoccupazioni per filosofi e futuristi.

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