L'invasione dei negozi digitali per Android: chi sfida Google Play Store?

L'invasione dei negozi digitali per Android: chi sfida Google Play Store?
di

Dopo aver realizzato la guida all'utilizzo dei dispositivi con HMS, ci siamo resi conto del fatto che ci sono molte persone interessate agli store digitali di terze parti che sostituiscono o si affiancano al Google Play Store. È quindi giunto il momento di parlare questo mondo, finora bazzicato principalmente da "smanettoni" (come chi vi scrive).

Non si tratta solo di Huawei

Prima di analizzare i principali store disponibili, è bene fare un po' di chiarezza su alcuni aspetti. Innanzitutto, gli store di terze parti stanno arrivando al grande pubblico solamente in questo momento, dato che gli smartphone con nuovi componenti hardware di Huawei non possono utilizzare il Play Store e i servizi Google a causa del ban subito dagli Stati Uniti d'America.

Tuttavia, prima ancora che Donald Trump diventasse il presidente degli USA, gli utenti più "smanettoni" utilizzavano già smartphone senza servizi Google. Per farvi un esempio concreto, correva l'anno 2015 quando l'azienda Meizu decise di mettere fine al supporto ai GMS in Cina. Per chi non lo sapesse, ci sono alcune persone, solitamente gli appassionati più "accaniti", che importano da sempre modelli dal mercato di provenienza.

Questi utenti spesso non vogliono proprio attendere la variante internazionale per poter metter le mani su uno smartphone e quindi all'epoca si ritrovarono con alcuni modelli senza servizi Google. Diverse persone cercarono (e trovarono) dei metodi alternativi per installare le app di BigG, ma già allora i più "smanettoni" si avventurarono nel mondo degli store alternativi.

Questo è solamente uno degli esempi che si possono fare (si potrebbero citare anche i tablet Kindle Fire di Amazon, che non hanno il Play Store): ci tenevamo a precisare che i negozi digitali di terze parti non sono di certo nati oggi.

Gli store utilizzati dagli smartphone senza GMS

L'assenza del Play Store comporta indubbiamente delle limitazioni non di poco conto, ma si può fare molto anche senza le classiche applicazioni del colosso di Mountain View.

Tra gli store più diffusi troviamo APK Pure, un "raccoglitore" di installer che permette di scaricare praticamente qualsiasi tipologia di app. Una volta installato il software principale, l'utente si trova dinanzi a un vero e proprio store, comprensivo anche delle ultime notizie "nerd".

È molto apprezzato dagli utenti più "smanettoni" perché scarica e installa in modo automatico i pacchetti APK + OBB (che chiama internamente XAPK). In parole povere, è in grado di installare anche quelle app che richiedono dei dati aggiuntivi specifici per funzionare e non si avvierebbero con il singolo APK. Per farvi degli esempi concreti, Netflix e Call of Duty: Mobile funzionano in questo modo.

Un portale molto utilizzato per reperire i file APK è APKMirror, anch'esso sempre molto aggiornato con le ultime versioni delle app. In ogni caso, stiamo parlando di store che sono da anni al centro di discussioni tra gli appassionati, dato che ridistribuiscono determinati APK disponibili nei negozi digitali ufficiali e a volte si possono trovare dei software non esattamente dei più attendibili.

Parlando, invece, di soluzioni ufficiali, oltre a Huawei AppGallery, un negozio digitale interessante è Amazon AppStore, scaricabile dal sito ufficiale dell'azienda di Jeff Bezos. È lo store che si trova, ad esempio, sui tablet della serie Kindle Fire. Non è completo quanto il Play Store, ma ha diverse applicazioni e giochi interessanti, nonché una valuta interna che consente di risparmiare sugli acquisti.

Infine, arrivando a delle soluzioni che sono apprezzate dallo "zoccolo duro" degli appassionati, troviamo F-Droid, che è un catalogo di applicazioni FOSS (Free and Open Source Software). Viene utilizzato dagli utenti più esperti per installare app dalle funzionalità avanzate, come client di terze parti per i servizi di streaming in grado di mettere i video in Picture-in-picture, effettuare lo zoom o cose simili.

Tra l'altro, sempre rimanendo all'interno della repository F-Droid, quest'ultima viene utilizzata anche per reperire altri store di terze parti, come ad esempio Aurora Store. Qui torniamo sempre al dibattito relativo alla sicurezza e alla ridistribuzione degli APK, ma è giusto conoscere, a puro scopo informativo, anche le alternative utilizzate dagli utenti più "smanettoni".

Per il resto, il mondo Android è sconfinato ed è difficile citare tutte le possibilità offerte da esso, ma quelle di cui abbiamo parlato sono solitamente quelle più prese in considerazione da chi dispone di dispositivi Android senza GApps.

Le soluzioni che si affiancano al Google Play Store

Ovviamente, tutte le soluzioni citate in precedenza possono essere affiancate al Play Store. Ad esempio, Huawei AppGallery può essere utilizzato anche sui dispositivi che dispongono del Play Store: basta scaricarlo dal sito ufficiale. Tuttavia, ultimamente sta nascendo un "sottobosco" di market secondari preinstallati sui vari dispositivi, soprattutto su quelli di fascia bassa.

In alcuni casi, questa app vengono anche utilizzate per fare un po' di pubblicità a determinate applicazioni, ma in realtà possono essere interessanti ed è giusto parlarne, visto che non lo fa praticamente nessuno.

Per farvi un esempio concreto, negli ultimi giorni stiamo testando lo smartphone Realme C3, un entry-level che viene venduto a un prezzo di partenza di 159,90 euro in Italia (ne parleremo più dettagliatamente in fase di recensione).

Quest'ultimo dispone di un'app preinstallata chiamata App Market, nonché di alcune sue "derivazioni" denominate Hot Apps e Hot Games. In fase di configurazione, il software chiede all'utente di installare determinati software (questo passaggio si può tranquillamente saltare). Quell'app che alcuni utenti nemmeno aprirebbero in realtà può essere interessante.

Infatti, avviandola, si scopre che è molto di più di una semplice "pagina pubblicitaria", ma che si tratta di un vero e proprio negozio digitale. Non fraintendeteci: siamo molto lontani dalla qualità offerta dal Play Store (tra l'altro, l'app è metà in inglese e metà in indiano), ma da qui si possono scaricare alcune app che non si trovano nel negozio digitale di Google.

Per farvi un esempio concreto, il gioco attualmente primo nelle classifiche di App Market è PUBG MOBILE LITE, una versione rivista del popolare titolo Battle Royale in grado di funzionare anche su dispositivi con 1GB di RAM. Questa titolo si trova anche sul Play Store, ma cercandolo dall'Italia, come potete vedere negli screenshot presenti in calce all'articolo, viene segnalata come non compatibile. Questo significa che dal Play Store non è proprio possibile installarla.

Pur non essendo nulla di rivoluzionario, App Market è dunque uno store che si affianca al Play Store di Google e consente di sopperire ad alcune "barriere" che potrebbero presentarsi con quest'ultimo. Tuttavia, spesso viene un po' "criticato" dagli utenti per via delle pubblicità che invia tramite notifiche. In ogni caso, queste ultime possono essere disattivate direttamente dalle impostazioni, quindi in realtà non sono un grande problema.

L'invasione dei negozi digitali per Android: chi sfida Google Play Store?