
IPTV e pezzotto, primo via libera alla stretta: multe fino a 15mila Euro e carcere
INFORMAZIONI SCHEDA
Arriverà in aula a Montecitorio lunedì 20 Marzo 2023 la proposta di legge che mira a contrastare la pirateria audiovisiva. Nella giornata di ieri però l’impianto normativo ha ricevuto il via libera dalle commissioni Cultura e Trasporti e Telecomunicazioni della Camera.
La proposta è stata avanzata dalla Lega e da Fratelli d’Italia. I due relatori, Elena Maccanti e Federico Mollicone, hanno pensato ad un giro di vite importante nei confronti della pirateria digitali con maggiori sanzioni.
Innanzitutto, la nuova legge mira ad ampliare i poteri dell’Agcom, che avrà la possibilità di intervenire con urgenza “ordinare ai prestatori di servizi, compresi i prestatori di accesso alla rete, di disabilitare l’accesso a contenuti illeciti”, ma anche “i soggetti gestori di motori di ricerca e i fornitori di servizi della società dell’informazione coinvolti a qualsiasi titolo nell’accessibilità del sito web o dei servizi illegali”. Si mira inoltre a chiudere i siti web ed oscurarli entro 30 minuti dalla notifica in caso della trasmissione di contenuti in diretta (nel caso dell’IPTV e pezzotto). LA’GCOM dal suo canto si impegnerà a trasmettere alla Procura di Roma l’elenco dei provvedimenti adottati indicando anche i prestatori di servizi e gli altri soggetti coinvolti.
Le novità più importanti però arrivano dal fronte delle sanzioni: per coloro che non ottempereranno alle disposizioni è prevista una multa da 10.329 a 258.228 Euro, e nel caso di inottemperanza nei confronti degli ordini dell’Autorità si applica una sanzione da 10mila Euro fino a 2% del fatturato.
Novità anche sul piano penale: la stretta va ad integrare la normativa sul diritto d’autore con una sanzione che prevede la detenzione da 6 mesi a 3 anni ed una multa fino a 15.493 Euro a chi esegue “la fissazione su supporto digitale, audio, video o audiovideo, in tutto o in parte, di un’opera cinematografica, audiovisiva o editoriale ovvero effettua la riproduzione, l’esecuzione o la comunicazione al pubblico della fissazione abusivamente eseguita”.
Ovviamente, è previsto anche il divieto di introdurre, installare ed usare nei luoghi di pubblico spettacolo dispositivi che permettono di registrare, riprodurre e trasmettere opere. Come ampiamente previsto, viene stoppato anche il camcording.
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