Istruzioni per sopravvivere alla desertificazione: ecco la risposta degli antichi

Istruzioni per sopravvivere alla desertificazione: ecco la risposta degli antichi
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Un nuovo studio condotto nel New Mexico ha fornito ai ricercatori curiosi dettagli sul come un'antica popolazione pre-colombiana potrebbero aver affrontato un fenomeno di desertificazione durato ben 800 anni. Se questo fosse vero, e sono molto alte le probabilità, allora ci troveremo di fronte ad un grandissimo esempio d'ingegnosità umana.

Come prima cosa: chi abitava, prima dell'arrivo di Cristoforo Colombo, le terre dell'odierno New Mexico? Gli antichi Anasazi (nella lingua navajo significherebbe "gli antichi nemici"), un popolo nativo del Nord America che visse, probabilmente, tra il VII e il XIV secolo.

In realtà, le tracce archeologiche di questa cultura hanno portato gli studiosi a credere che essa si cominciò a formare già intorno al 1500 a.C., ma vi fu una vera e propria fioritura intorno al X secolo. E' evidente, quindi, l'incredibile capacità di adattamento di questa popolazione che le ha permesso di sopravvivere per così tanto tempo.

Questo fattore viene dimostrato anche dal recente studio pubblicato nella rivista "Scientific Reports", dove viene spiegata l'incredulità degli studiosi nel trovare ulteriori informazioni su questa popolazione, in parte, per caso.

Tutto è iniziato nel 2017, quando un team guidato dal paleoclimatologo Bogdan Onac decise di visitare El Malpais National Monument del New Mexico per raccogliere campioni di ghiaccio nel più noto tunnel di lava del sito, la "Cava 29".

Questo fenomeno bizzarro avviene perché nei "tubi" generati da un'eruzione vulcanica con lava fluida si può arrivare a 0° Celsius, generando, di conseguenza, blocchi di ghiaccio che intrappolano ogni cosa che possa esserci conservata nella cava.

Onac e i suoi colleghi sono riusciti a notare in breve tempo la presenza massiccia di depositi di carbone nelle piccole carote di ghiaccio, indice di una chiara presenza umana passata nel sito.

Analizzando questi resti, si è riusciti a datare il periodo in cui alcuni esseri umani potrebbero aver abitato nella cava: tra il 150 d.C. e il 950 d.C., un margine di tempo che corrisponde perfettamente sia al periodo in cui il New Mexico era abitato dagli Anasazi sia al lungo fenomeno di desertificazione che si affermò in quell'era e che si protrasse per 800 anni.

E' plausibile, quindi, pensare che quest'antica popolazione indigena, in un periodo di evidente difficoltà dovuta ai cambiamenti climatici, abbia deciso di sciogliere col fuoco parte del ghiaccio della Cava 29, o di tutto El Malpais National Monument, per avere dell'acqua potabile quando cominciò a scarseggiare.

Queste prove, per quanto affascinanti e rivoluzionarie nella conoscenza della civiltà Anasazi, sono solo circostanziali e non provano con assoluta certezza le supposizioni degli studiosi.

Per questo si sta cercando di muovere più velocemente il passo per poter trovare maggiori dati - prima che i nostri odierni cambiamenti climatici portino il ghiaccio a sciogliersi del tutto e a privarci di un tassello fondamentale per comprendere la grandezza dell'intelletto delle società pre-colombiane - anche quelle più piccole e sconosciute.

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