In Italia il primo trapianto di cuore al mondo fermo da 20 minuti: era impensabile

In Italia il primo trapianto di cuore al mondo fermo da 20 minuti: era impensabile
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Fino ad oggi nessuno al mondo era riuscito a trapiantare un cuore che aveva smesso di battere per oltre i 20 minuti imposti dalla legislazione a seguito di morte cardiaca. Dall’azienda ospedaliera di Padova arriva un risultato che farà storia.

L'incredibile operazione è stata effettuata pochi giorni fa, su un uomo cardiopatico di 46 anni. "Per primi al mondo abbiamo dimostrato che si può utilizzare per un trapianto cardiaco un cuore che ha cessato ogni attività elettrica da 20 minuti" ha affermato Gino Gerosa, direttore della cardiochirurgia di Padova. Questa volta non parliamo di un minuscolo cuore creato in laboratorio, ma di un vero e proprio traguardo medico a livello mondiale.

Tempestivo il commento del presidente della Regione Veneto Luca Zaia: "Da oggi la cardiochirurgia non sarà più come prima, perché si apre una prospettiva che può ridare speranza a tanti malati che attendono un trapianto di cuore".

A Padova però, eccellenza della medicina italiana e non solo, a risultati del genere sono abituati. Come sottolinea lo stesso Zaia, era infatti il lontano 1985 quando venne fatto "il primo storico trapianto di cuore in Italia donato da un giovane trevigiano, Francesco Busnello e impiantato nel petto di Ilario Lazzari dal professor Gallucci, alla cui memoria è oggi intitolato il Centro di Cardiochirurgia di Padova".

Senza dover pensare al cuore che si può rigenerare dopo un infarto, a cosa porterà un simile intervento? Riuscirà davvero a migliorare le attuali condizioni del nostro territorio nel campo dei trapianti? Le parole del prof. Gerosa sembrano decisamente chiare.

"Così si incrementano gli organi disponibili, questo risultato apre alla possibilità di incrementare del 30% il numero di organi disponibili per i pazienti in attesa di un trapianto di cuore", secondo il direttore della cardiochirurgia di Padova, che sottolinea inoltre come il paziente abbia un ottimo decorso post-operatorio.