Il jamais-vu, lo strano opposto del déjà-vu, esiste e ha una funzione precisa

Il jamais-vu, lo strano opposto del déjà-vu, esiste e ha una funzione precisa
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Vi è mai capitato di sentirvi dissociati dalla realtà dopo aver compiuto un’azione fino allo sfinimento? Se la risposta è affermativa potreste essere incappati in un jamais-vu, il meccanismo psicologico opposto al ben più comune déjà-vu.

Questo strano e inquietante fenomeno è ormai noto da tempo ma nessuno lo aveva mai studiato in modo approfondito. Ora, un recente studio ha cercato di scoprirne le cause fondamentali utilizzando un metodo che ad alcuni ricorderà la propria infanzia.

Gli autori della ricerca hanno chiesto a 94 studenti universitari di scrivere ripetutamente alcune parole, un po’ come quando alle elementari si facevano le famose "paginette". Gli studenti erano liberi di fermarsi quando volevano specificando perché lo avevano fatto.

Circa il 70% dei volontari ha smesso perché l’azione di scrivere sempre la stessa parola risultava straniante, specialmente per le parole più comuni. La risposta di uno studente in particolare riassume bene quello che è un jamais-vu: "è strano, sembra quasi che non sia davvero una parola e che qualcuno mi abbia ingannato facendomelo credere".

Secondo gli autori dello studio, che ha appena vinto un premio Ignobel, questo meccanismo psicologico ha un compito ben preciso, esattamente come il déjà-vu.

Il jamais-vu è il segnale che qualcosa è diventato troppo automatico, troppo ripetitivo. Quella sensazione di irrealtà è un modo con cui il nostro cervello ci riporta alla realtà, permettendoci di dirigere la nostra attenzione dove è necessario piuttosto che su compiti troppo ripetitivi.