Un killer silenzioso e terribile: l'inquinamento atmosferico

Un killer silenzioso e terribile: l'inquinamento atmosferico
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Utilizzando i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), alcuni ricercatori hanno collegato l'inquinamento atmosferico a 8.8 milioni di morti premature nel 2015.

"Poiché l'impatto dell'inquinamento atmosferico sulla salute pubblica nel complesso è molto più grande del previsto ed è un fenomeno mondiale, riteniamo che i nostri risultati dimostrino che esiste una pandemia di inquinamento atmosferico", afferma il chimico atmosferico Thomas Münzel del Max Planck Institute. Ovviamente, non tutti gli umani sono ugualmente colpiti da questo fenomeno.

A livello globale, affermano gli autori, circa il 75% dei decessi attribuiti all'inquinamento atmosferico è avvenuto in persone di età superiore ai 60 anni. E tra i giovani, la maggior parte dei decessi riguardava bambini sotto i cinque anni. "L'inquinamento atmosferico supera la malaria come causa globale di morte prematura di un fattore di 19; supera la violenza di un fattore di 16, l'HIV/AIDS di un fattore di 9, l'alcol di un fattore di 45 e l'abuso di droghe di un fattore di 60."

Nel loro modello, i ricercatori hanno esaminato l'effetto dell'inquinamento su sei categorie di malattie, tra cui infezioni respiratorie, malattie polmonari, cancro ai polmoni, ipertensione e diabete. Alla fine, sono state le malattie cardiovascolari a essere considerate la principale causa di morte prematura per inquinamento atmosferico. "L'inquinamento atmosferico provoca danni ai vasi sanguigni attraverso un aumento dello stress ossidativo, che porta quindi ad un aumento della pressione sanguigna, diabete, ictus, infarti e insufficienza cardiaca", spiegano gli scienziati dietro lo studio.

Se tutte le emissioni prodotte dall'uomo venissero improvvisamente arrestate, i ricercatori prevedono che l'aspettativa di vita media aumenterebbe in poco più di un anno in tutto il mondo: si tratta di oltre 5.5 milioni di morti precoci che potrebbero essere evitate ogni anno. Purtroppo, però, questo tendenza è in aumento in diverse parti del mondo. Alla luce delle loro scoperte, gli autori chiedono ai funzionari della sanità pubblica e ai medici di aggiornare le loro linee guida e includere l'inquinamento atmosferico cronico come un importante fattore di rischio per le malattie cardiache.