L'EPA è costretta a rifiutare la scienza per compiacere i piani di Trump

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A quanto pare l'EPA, l'agenzia americana dedicata all'ambiente, si ritrova nella posizione di dover rifiutare la verità scientifica pur di compiacere i piani di Trump su ambiente, surriscaldamento globale e emissioni inquinanti. Bello, no?

A dichiararlo è un lungo articolo di ArsTechnica, sito specializzato in tech journalism, sulla basa della recente decisione del Presidente USA Donald J. Trump in materia di cambiamento climatico.

Trump il 28 Marzo ha infatti promulgato un ordine esecutivo che pone la fine del cosiddetto Clean Power Plan, vale a dire l'atto adottato dall'amministrazione Obama che prevedeva forti regole e limitazioni all'impiego della combustione fossile. Regole che erano state redatte dall'EPA stessa. Quello che chiede ora Trump è di rifiutare le opinioni mainstream fatte proprie dalla comunità scientifica internazionale in maniera da giustificare i suoi piani di stop totale alle "guerra al carbone" (di cui vi abbiamo accennato in più occasioni). Il Clean Power Plan, ad oggi, era l'unica misura promossa dalle amministrazioni a stelle e strisce con lo scopo di far qualcosa contro il surriscaldamento globale, vale a dire, quella che probabilmente è la più grande minaccia che incombe sull'intera umanità.

Tuttavia, affinché un atto che pone regolamentazioni in materia ambientale sia correttamente rimosso, non basta una semplice abrogazione, sarebbe necessario infatti anche l'inizio di un lungo iter di studio, discussione parlamentare e, quindi, adozione da parte del congresso. In altre parole? Ora l'EPA è incaricata di mettere appunto una serie di documenti a sostegno della visione in materia di ambiente dell'attuale amministrazione americana, documenti che il Congresso più avanti dovrà discutere. Un po' difficile visto che questo richiederà all'agenzia di andare contro a ciò che la maggior parte della Comunità scientifica sta sostenendo da anni.