L'ESA condivide la foto di un ammasso di galassie, visibile tramite i raggi-X

L'ESA condivide la foto di un ammasso di galassie, visibile tramite i raggi-X
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Quella che trovate in calce alla news è la foto di un ammasso di galassie, gli oggetti massivi che non sono altro che un insieme di galassie di diverse dimensioni, tenute insieme dalla gravità che esercitano l'una verso l'altra. Chiaramente l'attrazione gravitazionale per ora è sufficiente a contrapporsi all'espansione dell'universo.

Lo scatto è stato condiviso dall'agenzia spaziale europea ESA, realizzato anche grazie all'osservatorio spaziale XMM-Newton, un telescopio in orbita che è specializzato nella ricezione delle onde elettromagnetiche alla frequenza dei raggi-X. Stiamo parlando di una specifica lunghezza d'onda dei fenomeni elettromagnetici che si propagano nello spazio, diversa da quella che capta Hubble (ancora offline) che per lo più è nel visibile, la stessa che riesce a percepire il nostro occhio (che è a tutti gli effetti un'antenna). Maggiori dettagli sulle diverse lunghezze o frequenze delle onde elettromagnetiche li trovate nel nostro speciale sulla luce.

I raggi-X vengono emessi dal gas caldo che si trova nell'ammasso di galassie (chiamato galaxy cluster in inglese) denominato XLSSC006. Dentro al suddetto ci sono un centinaio di galassie, alcune delle quali hanno una forma distinguibile nella foto rilasciata dall'ESA. Nonostante non sia visibile, gli astronomi sanno che esistono enormi quantità di materia oscura in questo ammasso di galassie, non visibile dai nostri telescopi in quanto non emette alcun segnale elettromagnetico. Tuttavia ha una massa che può essere calcolata indirettamente a seconda della sua influenza sulle galassie e la luce.

La distanza tra il nostro pianeta e questa galassia è di 9 miliardi di anni luce, dunque quello che vediamo nella foto è il suo aspetto risalente a 9 miliardi di anni fa. Al centro è chiaramente visibile un maggior raggruppamento centrale delle galassie dominato da due oggetti luminosi. Solitamente c'è una sola galassia massiva al centro di un ammasso ed il fatto che ce ne siano due potrebbe indicare che quello che vediamo è il risultato dello scontro di due diversi ammassi.

Non tutto quello che si vede nell'immagine è il risultato del rilevamento di raggi-X: i dati sono stati combinati con le rilevazioni nella lunghezza d'onda del visibile e nel vicino-infrarosso del Canada-France-Hawaii Telescope. Qualche galassia è molto più vicina (o molto più lontana) alla terra di quelle dell'ammasso, come quella a spirale chiaramente distinguibile in alto. Ci sono anche delle stelle della Via Lattea che inevitabilmente fanno parte della foto, distinguibili in giallo/blu e aventi artefatti visibili causati dalla diffrazione della luce con l'atmosfera. Gli aloni viola sono invece fonti di raggi-X molto più lontane dall'ammasso di galassie.

Il 20 ottobre l'agenzia spaziale europea ESA farà partire una sonda spaziale che dovrà affrontare 7 lunghi anni di viaggio prima di arrivare su Mercurio. Sarebbe la prima missione europea volta allo studio del pianeta più piccolo ed interno del sistema solare, in collaborazione con l'agenzia spaziale giapponese JAXA.

L'ESA condivide la foto di un ammasso di galassie, visibile tramite i raggi-X