L'ex numero uno di Megaupload, Kim Dotcom, verso l'estradizione negli USA

L'ex numero uno di Megaupload, Kim Dotcom, verso l'estradizione negli USA
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Kim Dotcom, il fondatore della popolare piattaforma di filesharing Megaupload, chiusa ormai tempo fa e sequestrata, non sarebbe riuscito ad evitare l'estradizione negli Stati Uniti. E' notizia di ieri che la Corte d'Appello della Nuova Zelanda avrebbe confermato le sentenze precedenti, non accogliendo il ricorso presentato dai legali.

Kim Dotcom ed i tre soci fondatori della piattaforma, quindi, potranno essere consegnati alle autorità degli Stati Uniti per l'estradizione.

L'iter giudiziario si è concluso a sei anni dalla chiusura del sito, quando le autorità a stelle e strisce presentarono le accuse di cospirazione, racket e riciclaggio di denaro nei confronti dell'eccentrico imprenditore e programmatore newzelandese.

Qualora i tribunali degli USA dovessero giudicare Dotcom e soci colpevoli, per loro la sentenza potrebbe essere salatissima e si parla fino a decenni di reclusione.

Megaupload, per chi non lo conoscesse, è stata una delle piattaforme di file sharing e P2P più popolari della storia, generando fino a 175 milioni di Dollari di introiti, tutti versati dagli utenti che si abbonavano per poter scaricare rapidamente i file e senza attesi. Alla base delle accuse c'è il fatto che Megaupload non veniva utilizzato solo per lo scambio di file come documenti o altro tra utenti, ma anche per l'upload di materiale coperto da copyright, come canzoni, programmi televisivi, film e software.

Dotcom, dal canto suo, si è sempre difeso sostenendo che di non poter essere ritenuto responsabile dell'utilizzo del servizio da parte degli utenti.