L'Irlanda non vuole le tasse arretrate che Apple deve all'Europa: ecco perché

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Il governo di coalizione irlandese ha deciso di presentare ricorso contro la decisione della Commissione Europea che aveva comminato una multa ad Apple da oltre 13 miliardi di dollari.

Michael Noonan, Ministro delle Finanze irlandese, aveva già ribadito in passato che Apple e l'Irlanda avrebbero fatto appello ad ogni condizione qualora la sentenza fosse stata negativa.
La Commissione Europea, all'inizio di questa settimana aveva stabilito che Apple ha ricevuto un aiuto di stato illegale dal paese. A seguito dell'inchiesta è stato rilevato che l'azienda di Cupertino avrebbe pagato tra lo 0.005% e l'1% di tasse sui ricavi, a fronte di una aliquota standard irlandese pari a 12,5%.
Tim Cook ha usato parole durissime nei confronti di questa decisione dichiarando che "i numeri sono totalmente falsi".
L'azienda fondata da Steve Jobs ha anche fatto sapere di avere sempre rispettato le norme tributarie dei paesi in cui opera ed anche quelle internazionali e di essere "uno dei, se non il, più grandi contribuenti al mondo".
Il motivo per cui l'Irlanda non vuole i 13 miliardi è dunque chiaro. Il giro d'affari delle aziende americane è enorme, generando 71 miliardi di dollari l'anno nel territorio irlandese. Le aziende a stelle e strisce hanno investito 247 miliardi di Euro in circa vent'anni e hanno generato migliaia di posti di lavoro e in generale hanno contribuito alla rinascita economica del paese.
Resta il fatto che le regole sulla tassazione nei paesi dell'UE non permettono aiuti di stato, proprio per evitare problematiche di questo tipo: senza questi privilegi le grandi compagnie dell'IT avrebbero scelto l'Irlanda come sede europea?