L'ultimo paper di Stephen Hawking sui buchi neri è ora online

L'ultimo paper di Stephen Hawking sui buchi neri è ora online
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Stephen Hawking è scomparso all'inizio di quest'anno, all'età di 76 anni, ma il suo incredibile intelletto sta di fatto ancora contribuendo alle scoperte della comunità scientifica. Ebbene, il paper finale sui buchi neri dell'acclamato fisico è ora online.

Intitolato "Black Hole Entropy and Soft Hair", il documento è stato scritto da collaboratori di Hawking: Sasha Haco, Malcolm Perry e Andrew Strominger. Esso è disponibile gratuitamente attraverso la repository ArXiv e include una toccante dedica all'acclamato fisico.

"Siamo profondamente rattristati per la perdita del nostro amato amico e collaboratore Stephen Hawking, i cui contributi alla fisica dei buchi neri sono rimasti estremamente stimolanti fino alla fine", si legge nel paper.

Quest'ultimo è una sorta di "capitolo finale" della carriera di Hawking, che raccoglie anche parte del suo ultimo lavoro sulla struttura quantistica dei buchi neri - un argomento che l'acclamato fisico ha seguito negli ultimi 40 anni.

Uno dei quesiti più importanti posti nel paper è il seguente: come può essere che qualcosa che cade in un buco nero scompare davvero, quando secondo le leggi della fisica quantistica questo dovrebbe essere impossibile? Si tratta di una domanda importante, che va a coinvolgere le leggi della meccanica quantistica a quelle della relatività generale.

Nel paper, Hawking e i suoi colleghi propongono una "soluzione" chiamata "Soft Hair". Nella versione "rilassata" dei "capelli", essi conserverebbero le informazioni fisiche sulla materia caduta nel buco nero. Questo significherebbe che le informazioni legate a quella materia non sono state affatto cancellate dall'universo.

"È un passo in avanti, ma non è sicuramente la risposta definitiva", ha detto Malcom Perry, coautore del paper, ai microfoni del The Guardian.

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