La morte della Net Neutrality è la morte dell'industria dei videogiochi

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La Entertainment Software Association si scaglia contro la decisione della FCC di cancellare la net neutrality negli Stati Uniti: "se vengono a meno le leggi che impediscono ai provider di discriminare il traffico internet, il gioco online è finito".

Verso la fine del 2017 la Federal Communications Commission ha formalmente abrogato il principio di net neutrality negli Stati Uniti. Principio tecnicamente ancora in vigore, fintanto che la FCC non approverà tutta una serie di regolamenti e linee guida che daranno adito alla decisione presa lo scorso dicembre. La net neutrality è, nei fatti, l'unico ostacolo che impedisce alle compagnie internet di allocare il traffico in maniera arbitraria, ad esempio bloccando alcuni contenuti, dando priorità al traffico internet di determinati clienti "premium" (a danno degli altri) o negando agli abbonati tutta una serie di servizi almeno che questi non paghino tariffe speciali.

Per questo la decisione della FCC è stata una bella grana per l'industria dei videogiochi. Così le major del settore hanno deciso di non rimanere a guardare, avviando una campagna di lobby con l'obiettivo di salvare il salvabile. L'ESA lamenta in particolare due conseguenze dell'abolizione della neutralità di rete che sembrano essere inevitabili. Una decisa disuguaglianza nelle partite online: da una parte i videogiocatori che possono permettersi gli accessi prioritari (magari proprio con qualche pacchetto premium "pro gaming" offerto in futuro dagli stessi ISP), e quelli che non se lo possono permettere che, inevitabilmente, finiranno per avere prestazioni peggiori - sempre che non vengano estromessi dalla stessa possibilità di accedere al servizio. "Servizi come gli streaming di musica o video non hanno questo problema, esiste il buffering che può compensare una connessione lenta, ma con i videogiochi online non può esserci il buffering", spiegano quelli dell'ESA.

Le vendite dei videogiochi si stanno spostando sul formato digital: sempre meno laptop da gioco montano lettori ottici e si immagina che la prossima generazione di console possa seguire questo trend. Del resto sono gli utenti ad approfittare in massa degli store online come Steam e GOG, o dei titoli gratuiti inclusi con l'abbonamento al PSN o a Xbox Live. Anche in questo caso, il fatto che gli ISP ora potranno allocare la banda a piacere, potrebbe di fatto rendere particolarmente lungo il download dei titoli più pesanti, estromettendo una buona fetta di consumatori dalla possibilità di acquistare giochi in formato digitale (o godere degli abbonamenti che hanno già pagato).

L'ESA rappresenta alcune delle principali aziende del settore, come Sony, Nintendo, Microsoft, Bethesda. Capcom, Disney, EA, Epic Games, Konami, Magic Leap, Nvidia, Ubisoft, Square Enix e Warner Bros.

"I consumatori meritano regole che impediscano il blocco o lo strozzamento della loro connessione", ha dichiarato il vertice dell'ESA, Stan Pierre-Louis.