La NASA potrebbe aver distrutto le prove della vita su Marte

La NASA potrebbe aver distrutto le prove della vita su Marte
INFORMAZIONI SCHEDA
di

La prova della vita passata su Marte potrebbe rappresentare ancora oggi una delle più grandi scoperte scientifiche della storia dell'umanità, e per questo la NASA ed altre agenzie spaziali stanno puntando molto su questo aspetto da vari decenni.

Uno dei primi tentativi di scoperta risale agli anni 70, ma un documento di ricerca trapelato sul web sostiene che lo strumento utilizzato dalla NASA per studiare i campioni di terreno su Marte, potrebbe aver effettivamente distrutto le prove stesse che l'Agenzia Spaziale Americana sperava di ottenere.

Il documento è stato pubblicato nel Journal of Geophysical Research, e si concentra sul programma che ha visto l'atterraggio di due veicoli spaziali sulla superficie del Pianeta Rosso. Una volta lì, i lander avrebbero analizzato il suolo del pianeta e, almeno nelle intenzioni, avrebbero dovuto scoprire i resti organici generati dalla presenza di vita tempo fa. Le cose, però, non sono andate come sperato.

L'autore dello studio sostiene che, quando i lander hanno riscaldato i campioni di terreno per analizzare i vapori prodotti, hanno provocato un incendio. Un sale combustibile chiamato Perclorato è stato infatti trovato sul suolo marziano nel 2008, a decenni di distanza dalle analisi dei due lander. Lo stesso documento suggerisce che i due lander abbiamo bruciato accidentalmente i campioni che stavano per testare.

Sulla questione è tornato anche il Tech Times, che sottolinea come, quando i lander hanno riportato le analisi sulla Terra, erano privi di prove di vita organica. Le missioni successive però hanno confermato la presenza di molecole organiche sul Pianeta Rosso, che però non erano presenti nei dati dei lander in quanto le hanno accidentalmente bruciate, al posto di analizzarle.

Allo stato attuale gli scienziati ancora non sono in grado di dire con assoluta certezza che in passato sia esistita la vita su Marte. E' chiaro che la presenza di molecole organiche rappresenta un grande inizio, ma ci sono anche processi naturali che potrebbero averle prodotte senza generare la vita, il che aumenta ulteriormente i dilemmi.