Secondo una ricerca la pirateria non è mai stata così popolare

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No, a quanto pare Netflix, Spotify e gli altri servizi di contenuti di ottima qualità in streaming non hanno fermato l'avanzata della pirateria. Secondo un report di MUSO nel 2017 le visite ai siti che offrono contenuti piratati sarebbero in aumento. Inoltre i video piratati in streaming batterebbero di gran lunga quelli scaricati con Torrent

Il MUSO è un ente privato nato a Londra nel 2009 con lo scopo -come apprendiamo dal loro sito- di monitorare e risolvere la minaccia costituita dalla pirateria e dalla fruizione di prodotti senza licenza. Il MUSO si rivolge alle aziende attive nel settore della produzione musicale, del gaming, del cinema e dell'offerta dei servizi software per tutelare le loro proprietà intellettuali sul web. Oggi il MUSO ha sedi a Londra, Parigi, Los Angeles e nell'Est Europeo. Ogni anno rilascia un report sullo stato della pirateria e della fruizione illegale dei prodotti protetti da proprietà intellettuale.

Così, grazie al report del 2017, si scopre che nel 2017 ci sono stati circa 300 miliardi di accessi ai siti che offrono contenuti piratati, un aumento dell'1.6% rispetto al 2016. Il settore che soffre maggiormente il problema è quello delle serie televisive (106.9 miliardi di visite), seguito da quello della musica (74 miliardi di accessi ai siti che permettono di scaricarla) e, quindi, dal cinema (53.2 miliardi).

Anche la pirateria segue il trend della normale fruizione dei contenuti web: l'87% degli accessi ai portali che offrono musica illegalmente avvengono tramite device mobile, per i programmi TV il numero scende al 52%, comunque la maggioranza degli accessi.

MUSO, nonostante abbia registrato un leggero aumento agli accessi di alcuni siti che offrono torrent, sostiene che i pirati preferiscono di gran lunga fruire dei contenuti tramite streaming.

Quelli che scaricano di più? Gli americani. Seguono russi, indiani, brasiliani, turchi, giapponesi, francesi, indonesiani, tedeschi e britannici.. L'Italia? Nonostante le recenti polemiche da social per la rimozione degli APK craccati di Spotify, si posiziona fuori dalla top ten.

Essendo il MUSO un ente privato che offre servizi alle aziende interessate a difendere la loro proprietà intellettuale, è evidente che ci potrebbe essere un certo interesse a dipingere una realtà più critica di quanto sia effettivamente. Sarà per questo interessante confrontare il suo report con gli studi indipendenti prodotti da altre realtà simili.