iPhone XS ed iPhone XS Max: la principale fonte di guadagno per Apple è la memoria

iPhone XS ed iPhone XS Max: la principale fonte di guadagno per Apple è la memoria
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Bloomberg nella giornata di oggi ha focalizzato la propria attenzione sui profitti generati dai nuovi iPhone XS ed iPhone XS Max, con dati che sicuramente faranno riflette e susciteranno le reazioni dei fan.

Nel rapporto pubblicato sul Businessweek si pone come premessa il fatto che quest'anno, a differenza del 2017, Apple ha offerto tre opzioni di storage per i nuovi iPhone: 64, 256 e 512 gigabyte, contro i 64 e 256 gigabyte di iPhone X. Una quantità di spazio elevatissima, se si conta che l'iPhone originale più di un decennio fa fu lanciato con memoria massima di 4 gigabyte, ma chiaramente bisogna anche considerare il diverso utilizzo che fanno gli utenti dello smartphone ed il peso delle fotografie acquisite con la lente dei Melafonini.

La cosa che fa riflettere è che Apple, per combattere il rallentamento registrato dal settore degli smartphone, ha adottato una strategia diversa rispetto ai competitor. La società ha si aumentato il prezzo medio degli iPhone, ma ha aumentato il costo delle memorie, facendole pagare di più rispetto a quanto al costo di fornitura. "Lo storage è una delle leve principali per aumentare le entrate ed è assolutamente il comparto più redditizio degli iPhone" ha affermato Wayne Lam, analista di IHS Markit a Bloomberg.

Il tutto ha un impatto maggiore sulla redditività di un prodotto rispetto ad altre componenti. Si prenda ad esempio uno schermo: aumentandone le dimensioni, è necessario riprogettarlo completamente, il che implica anche altri costi. L'aumento della memoria no, in quanto basta semplicemente sostituire i chip.

Lo storage in generale costa ad Apple 0,25 Dollari per gigabyte, ma la società lo fa pagare agli utenti 0,78 Dollari per Gb. Raddoppiando la quantità massima disponibile, la società si è creata una vera e propria miniera d'oro. iPhone XS ed XS Max infatti utilizzano le memorie flash Nand per l'archiviazione, il cui prezzo è diminuito della metà rispetto allo scorso anno secondo i dati di Inspectrum Tech. Apple però non ha abbassato il costo di tale componente, ma è probabile che avendo un contratto con i produttori non abbia ancora beneficiato della riduzione.

Lo storage costa ai clienti più su iPhone che su Galaxy Note 9, è l'esempio portato da Bloomberg.

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