La Russia ancora contro Telegram: bloccati 50 servizi di VPN per impedirne l'accesso

di

Non sembra volersi placare la presa della Russia su Telegram, a qualche settimana di distanza da blocco imposto dal Governo locale. Le autorità, infatti, per impedire agli utenti di accedere al servizio avrebbero adottato delle nuove misure restrittive.

Nella fattispecie, le autorità avrebbero bloccato 50 servizi tra VPN e proxy che permettevano agli utenti di accedere all'applicazione. Il Roskomnadzor, l'organo esecutivo federale responsabile della censura, però, ha fatto sapere che non diffonderà alcune lista dei servizi bloccati.

Si tratta di un'altra misura destinata a far discutere, soprattutto i detrattori delle politiche intraprese dalla nazione di Putin. In molti infatti non hanno accolto favorevolmente la decisione di bloccare Telegram. Le ragioni sono da ricercare nel fatto che gli sviluppatori si sono rifiutati di fornire le chiavi di crittografia che avrebbero consentito alle autorità di accedere e leggere le conversazioni private degli utenti. Il CEO e fondatore, Pavel Durov, ha attaccato duramente l'esecutivo per questa ordinanza, che è stata a tutti gli effetti definita una censura, nonostante a livello ufficiale si tratti di un provvedimento volto ad incrementare la sicurezza nazionale, dopo i recenti collegamenti dell'ISIS con Telegram.

Le nuove misure adottate oggi arrivano dopo le richieste del regolatore delle telecomunicazioni del paese che aveva chiesto di bloccare VPN e simili.