La sorveglianza 2.0 negli USA: scan per il riconoscimento facciale in 20 aeroporti

Gli USA si preparano ad installare scanner per il riconoscimento facciale nei principali aeroporti del Paese. Monitoreranno 100 milioni di passeggeri e 16mila voli ogni settimana. Tuttavia ci sono ancora delle importantissime incognite, e gli esperti di privacy hanno manifestato forti preoccupazioni.

A Marzo del 2017 la Casa Bianca aveva adottato un decreto con cui si prevedeva l'installazione di macchinari per il riconoscimento biometrico negli aeroporti principali degli Stati Uniti. Ora qualcosa inizia a muoversi: un documento del DHS svela il piano per l'installazione entro il 2021 di alcuni scan per il riconoscimento facciale nei 20 più importanti aeroporti. Una soluzione simile, in sostituzione dei passaporti, era stata adottata anche a Singapore, ma non è l'unico esperimento di questo tipo.

I dispositivi verificheranno l'identità di tutti i passeggeri, in entrata e in uscita, dei voli internazionali. Si parla di oltre 16.300 voli a settimana, per un totale di oltre 100milioni di passeggeri. Il documento del Department of Home Security, ufficialmente ancora non reso pubblico, è stato ottenuto dalla non profit Electronic Privacy Information Center. Ad oggi non esistono ancora linee guide chiare sull'utilizzo di soluzioni di sorveglianza del genere, tant'è che è lo stesso documento a spiegare che le compagnie aeree non hanno pressoché limiti di alcun tipo nell'installazione e nell'utilizzo di sistemi per il riconoscimento facciale.

Secondo Buzzfeed News non sarebbe nemmeno chiaro come debbano essere gestiti i dati ottenuti in questo modo. Ad esempio non si sa se potranno venire ceduti a terzi, e sì con quali garanzie. Sono interrogativi che stanno facendo penare gli attivisti per la privacy. Ad oggi è solo stato garantito che i dati biometrici dei passeggeri stranieri in uscita, quelli che non hanno residenza negli USA, saranno conservati per solo 14 giorni, per poi venire eliminati.