Le femministe chiedono a Spotify di eliminare i brani di Red Hot Chili Peppers e Aerosmith

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Sebbene non riguardi direttamente il mondo della tecnologia, la nuova protesta che sta montando su Spotify è quanto meno singolare. La piattaforma di streaming musicale, le più popolare al mondo, infatti, di recente ha apportato delle importanti modifiche alla policy interna per la pubblicazione dei brani.

La compagnia nordeuropea infatti ha deciso di rimuovere le tracce che secondo alcuni potrebbero urtare la sensibilità degli utenti, soprattutto se contengono contenuti espliciti, di violenza o di odio. La nuova politica ha portato alla rimozione delle tracce di R. Kelly ed XXX Tentacion, che avevano alle spalle storie legate ad abusi sessuali e violenza domestica.

E' proprio da qui che parte la petizione di Shaunna Thomas, nel gruppo dirigente delle attiviste femministe UltraViolet, che ha chiesto la rimozione del catalogo musicale di tutti gli artisti che sono in passato stati accusati di abusi sessuali. Nella dichiarazione si legge che la stessa politica debba essere applicata ai Red Hot Chili Peppers (per il passato del frontman Anthony Kiedis), Chris Brown, Eminem, Nelly, Aerosmith (per Steven Tyler) e gli Eagles (per Don Henley), che continuano a "trarre profitto dalla nostra promozione", motivo per cui ha chiesto l'immediata rimozione.

"Ogni volta che un vip continua ad essere acclamato dal pubblico nonostante le accuse di abuso, le persone continuano erroneamente a stare in silenzio, mancando di rispetto alle vittime. Questo ha un effetto a livello culturale al di à di ogni singolo artista" si legge nella lettera.